IL VERBO FATTO CARNE

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AmarDio
00domenica 16 gennaio 2011 21:49
NOTA 1
Verbo fatto carne e Figlio di Dio secondo la carne. Gv 1,14; Rm 1,3-4
S. Giovanni dice: "E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi"(1,14).
S. Paolo dice: "riguardo al Figlio suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti, Gesù Cristo, nostro Signore." (Rm 1,3-4).
S. Giovanni presenta la generazione eterna del Verbo in principio, prima che il mondo fosse. Questa generazione è "Unica", appartiene in proprio solo al Figlio Unigenito e che nessuno può conoscere in maniera diretta e naturale. Essa non "viene né da sangue, né da carne, né da volere di uomo" ma è offerta all’uomo come dono.

S. Paolo parla di un duplice aspetto della generazione di Gesù:
1) nato secondo la carne e
2) costituito figlio di Dio secondo lo Spirito.

Nel primo parla della discendenza di Gesù in riferimento all’umanità, collegandola a Davide.
Nel secondo parla della natura umana di Gesù che, mediante la risurrezione dai morti, viene rigenerata da Dio.
Il Padre dona vita al corpo morto di Gesù. S. Paolo attribuisce questa rigenerazione ad una particolare azione dello Spirito, quello di santificazione che avviene appunto mediante la risurrezione dai morti.
Anche Gesù rivela questa figliolanza: "quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio" (Lc 20,35). La rigenerazione di Gesù Cristo nello Spirito mediante la risurrezione dai morti, non è da confondersi con la generazione eterna del Verbo nel seno del Padre.

Questa generazione, mediante la risurrezione, avviene come primizia e interessa anche noi. Gesù è chiamato "il principio, il primogenito di coloro che risuscitano dai morti" (Col 1,18).
Nasce per l’umanità una capacità nuova, che Cristo ha inaugurato con la sua carne di risorto. Questa rigenerazione, che possiamo ricevere e sperimentare nello Spirito, è l’attesa della creazione: "La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio" (Rom 8,19). Una nuova generazione che passa attraverso la realtà tremenda della morte. Di questa morte Gesù è il primogenito e il modello. Attraverso la sua morte entriamo in questa vita di figli di Dio: "Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione"(Rom 6,5). Lo Spirito che ha santificato Gesù facendolo risorgere da morte è lo stesso Spirito che libera dalla schiavitù del peccato e rigenera l’uomo che crede, per renderlo "santo". L’uomo che viene rigenerato mediante la "Santità di Dio", diviene Figlio di Dio.
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