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catechesi in breve

Ultimo Aggiornamento: 22/03/2012 22:10
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Sesso: Maschile
16/04/2010 22:37

CONFESSIONE
207. Che cos’è la confessione?
La confessione è il sacramento istituito da Gesù Cristo per rimettere i peccati commessi dopo il battesimo.

208. Ministro della confessione è il sacerdote, che all'assoluzione, pronuncia le parole: "lo ti assolvo dei tuoi peccati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo".

209. Per fare una buona confessione si richiede:
1- Esame di coscienza.
2- Dolore dei peccati.
3- Proposito di non peccare più.
4- Accusa dei peccati.
5- Soddisfazione o penitenza.

210. Cos’è l’esame? L’esame di coscienza è il ricordare tutti i peccati commessi dall’ultima confessione.

211. Che cos’è il dolore Il dolore è il dispiacere dei peccati che abbiamo commesso, che ci fa promettere di non peccare più. Dobbiamo avere dispiacere per tutti i peccati commessi, senza alcuna eccezione. Occorre averlo anche dei peccati veniali.

213. Come può essere il dolore? Può essere perfetto o imperfetto.

214. Che cos’è il dolore perfetto? E’ il dispiacere di aver offeso Dio perché buono e degno del nostro amore

215. Che cos’è il dolore imperfetto? E’ il dispiacere di aver offeso Dio per paura dei castighi.

216. Che cosa può ottenere il dolore perfetto? Il dolore perfetto può ottenere anche il perdono dei peccati gravi fuori dalla confessione, purché si abbia la volontà di confessarli.

217. Che cos’è il proponimento? E’ la volontà decisa e risoluta di non commettere più i peccati e di fuggire anche le occasioni.

218. Che cos’è l’occasione di peccato? Sono circostanze, condizioni, abitudini, amicizie: tutte quelle cose che ci mettono in pericolo di peccare.

219 Che cos’è l’accusa? L’accusa è il dire, il manifestare i peccati al sacerdote confessore per avere il perdono.

220 Quali peccati siamo obbligati a confessare? Siamo obbligati a confessare tutti i peccati mortali non ancora confessati o confessati male. È bene, però, confessare anche i peccati veniali.

221. Chi per timore tace un peccato mortale o lo confessa male, non fa una buona confessione. La confessione deve essere sincera e completa.

222. Chi è convinto di non essersi confessato bene, deve ripetere la confessione.

223 Come deve essere la confessione? La confessione deve essere integra e sincera, umile, prudente e breve.

224 Cosa vuol dire integra o intera. Che devono essere confessati tutti i peccati, in numero, e dire anche le circostanze che possano aggravare la colpa.

225 Chi non vuole confessare tutti i peccati cosa fa? È meglio che non si confessi, perché commette anche un sacrilegio e non riceve il perdono.

226 Chi si dimenticasse di un peccato cosa fa? Chi si dimentica di un peccato si confessa validamente, ma gli resta l’obbligo di confessarlo quando torna a confessarsi.

227 Che cos’è la soddisfazione o penitenza? La soddisfazione o penitenza è l’opera di riparazione o la preghiera imposta al penitente dal confessore.

228. La soddisfazione o penitenza sacramentale è l'opera buona imposta dal confessore a correzione del peccato, per scontare la pena temporanea meritata con il peccato.

229 Come giudicare un peccato? Un peccato è grave quando viene fatto di proposito cioè: si trasgredisce la legge di Dio 1-in maniera grave, 2-con piena avvertenza e 3-deliberato consenso.

230 Cosa vuol dire in cosa grave? Quando si trasgredisce ad una precisa legge di Dio, (non ad una norma di uomini) per grande quantità di materia. Rubare un centesimo non ha la stessa gravità di rubare un miliardo.

231 Cosa vuol dire piena avvertenza? Quando si completamente coscienti nel trasgredire un comando come quando si è svegli. Manca nel sonno.

232 Cosa vuol dire deliberato consenso? Quando la volontà accetta liberamente e decide di fare quella trasgressione e non si è costretti per forza.

233. La Chiesa raccomanda la confessione frequente per l'aumento della grazia santificante, per renderci forti nell'evitare il male.

234. L'indulgenza: la Chiesa concede, sotto alcune condizioni, a chi è in grazia di Dio, l’indulgenza, che è una remissione di pena temporanea, dovuta per i peccati. In ciò applica i meriti di Gesù, della Madonna e dei Santi, che costituiscono il tesoro della Chiesa.

235. L'indulgenza può essere plenaria o parziale, in quanto rimette in tutto o in parte la pena temporanea.

L'UNZIONE DEGLI INFERMI
236. L'unzione degli infermi, olio santo, è il sacramento istituito a sostegno e sollievo spirituale e anche corporale dei cristiani ammalati e anziani.

237. Ministro è il sacerdote.

238. Materia è l'olio d'oliva benedetto dal vescovo il giovedì santo. L'unzione è fatta sulla fronte e sulle mani.

239. Le parole che si pronunciano: "Per questa santa unzione e la sua piissima misericordia ti aiuti il Signore con la grazia dello Spirito Santo e liberandoti dal peccato ti salvi e nella sua bontà ti sollevi”. Amen.

L'ORDINE SACRO
240. L'Ordine sacro è il sacramento istituito da Gesù Cristo. Con l'imposizione delle mani e la preghiera del vescovo viene conferito al candidato di sesso maschile il potere spirituale di esercitare nella Chiesa le azioni sacre riguardanti l'eucaristia e gli altri sacramenti e la salvezza delle anime.

241. Ha tre gradi: diaconato, presbiterato, episcopato.

242. Ministro dell'Ordine è il vescovo autorizzato dal papa.

243. Materia è l'imposizione delle mani e l'unzione con il sacro crisma fatta dal Vescovo.

244. Forma sono le parole pronunciate dal vescovo durante la consacrazione dei nuovo sacerdote.

IL MATRIMONIO
245. Il matrimonio è il sacramento istituito da Gesù Cristo, che unisce indissolubilmente l'uomo alla donna, fa della loro unione sponsale il segno dell'unione di Cristo con la Chiesa, dà loro la grazia di convivere santamente e di educare cristianamente i figli.

246. Ministri dei matrimonio sono gli stessi sposi.

247. Forma dei matrimonio sono le parole di consenso pronunciate dagli sposi.

248. Materia è la mutua consegna del proprio corpo in ordine alla procreazione.

LE VIRTÙ
249. Le virtù teologali sono: 1. Fede. 2. Speranza. 3. Carità.

250. Le virtù teologali, che si chiamano anche o divine o soprannaturali, sono proprie del cristiano.

251. La fede è virtù soprannaturale. Sull'autorità di Dio, noi crediamo ciò che egli ci ha rivelato e ci propone a credere per mezzo della Chiesa.

252. La speranza è virtù soprannaturale. Noi confidiamo in Dio, da lui attendiamo la vita eterna e le grazie per meritarla con le opere buone.

253. La carità è virtù soprannaturale, sopra ogni cosa, amiamo Dio e il prossimo come noi stessi.

254. Le virtù cardinali sono: 1. Prudenza; 2. Giustizia; 3. Fortezza; 4. Temperanza.

LE BEATITUDINI EVANGELICHE
255. Le beatitudini evangeliche sono:
1. Beati i poveri nello spirito, perché di essi è il Regno dei Cieli.
2. Beati i miti, perché possederanno la terra.
3. Beati coloro che piangono, perché saranno consolati.
4. Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati.
5. Beai i misericordiosi, perché otterranno misericordia.
6. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
7. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
8. Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il Regno dei cieli.

LE OPERE DI MISERICORDIA
256. Le opere di misericordia corporale:
1. Dar da mangiare a chi ha fame.
2. Dar da bere a chi ha sete.
3. Dare vesti a chi ne ha bisogno.
4. Alloggiare chi non ha casa.
5. Visitare ed assistere gli ammalati e chi è solo.
6. Visitare i carcerati e aiutare gli handicappati.
7. Partecipare al funerale dei fedeli defunti.

257. Le opere di misericordia spirituale:
1. Consigliare i dubbiosi.
2. Insegnare a chi non sa.
3. Ammonire chi sbaglia.
4. Consolare gli afflitti.
5. Perdonare le offese ricevute.
6. Sopportare con pazienza le persone moleste.
7. Pregare Dio per i vivi e suffragare i fedeli defunti.


LA PREGHIERA
258. La preghiera è un'elevazione della mente e del cuore a Dio, è cercare il suo volto. Lo Spirito di Dio ci comunica l’intimità con Dio e ci pone alla sua presenza. “Dio è Spirito e quelli che lo adorano devono adorarlo in Spirito e Verità”. (Gv.4)

259. Gesù ha insegnato ai suoi discepoli la preghiera del Padre Nostro.

260. Padre: Gesù ci insegna a chiamare Dio col dolce nome di Padre.

261. Nostro: Perché Dio è Padre di tutti, non solo mio personale, ma insieme e di tutti: nostro.

262 Che sei nei cieli: dai cieli, ci avvolge con la sua Paternità, ci ama e ci aspetta: a lui andiamo.

263. Nella preghiera del Padre nostro si pongono a Dio 7 domande.

264. Le prime tre domande danno gloria a Dio:
1- sia santificato il tuo nome,
2- venga il tuo regno,
3- sia fatta la tua volontà.

265. Le altre quattro presentano le necessità materiali e spirituali:
4- il pane quotidiano,
5- il perdono che chiediamo da Lui e che noi dobbiamo dare ad altri,
6- l’aiuto nella tentazione,
7- la liberazione da ogni male e dal Maligno.

266. La preghiera si chiama mentale se si fa con la mente, vocale se con la parola.

267. La preghiera può essere di adorazione, di ringraziamento, di richiesta, di perdono.

268. L’adorazione è preghiera che si rivolge a Dio contemplando la sua grandezza, la sua maestà e la sua gloria. Solo Dio si può adorare. Il culto reso a Dio si chiama adorazione o “latria”.

269. Il ringraziamento è la preghiera che esprime la gratitudine a Dio per i doni ricevuti. Dobbiamo ringraziare per il dono della vita, per il dono di essere cristiani, per tutte le grazie ordinarie e straordinarie che riceviamo ogni giorno, per l’esaudimento delle preghiere fatte.

270. La preghiera di richiesta è un chiedere a Dio qualcosa di cui abbiamo bisogno, il pane quotidiano, lo Spirito santo, le grazie temporali e spirituali per l'anima e per il corpo e ogni dono che ci serve. Gesù ci dice: “chiedete al Padre ogni cosa nel mio nome”. Si può pregare per i vivi e per i morti.

271. La preghiera di perdono è la richiesta fatta a Dio di perdonare i nostri peccati, inoltre è chiedergli di rendere capaci anche noi di perdonare gli altri, come Lui fa con noi.
Lo Spirito è Colui che ci convince di peccato.

Il perdono è la guarigione dello spirito (ambito del peccato e conseguenze), ma possiamo chiedere al Signore anche
- la guarigione del corpo (malattie e mali fisici) e
- dell’anima (la sfera della memoria, dell’affettività e delle paure). Gesù ha detto: “imporranno le mani ai malati e questi guariranno”. Mc 16,14
L’INTERCESSIONE DEI SANTI E DI MARIA
272. I Santi sono coloro che dalla Chiesa vengono riconosciuti tali a motivo delle virtù cristiane che hanno praticato in maniera eroica, vivendo secondo il Vangelo.

273. Nella Bibbia sono chiamati santi quanti, credendo, hanno ricevuto lo Spirito Santo.

274. I santi possono essere invocati, lodati e imitati ma non adorati perché sono creature.

275. Il culto reso ai santi si chiama venerazione o “dulia”

276. Il culto reso a Maria SS. è di venerazione speciale o “iperdulia”.

277. Maria Santissima tra tutte le creature ha ricevuto da Dio un compito unico per la storia della salvezza. È stata scelta come Madre nell’incarnazione del Figlio di Dio, è corredentrice del genere umano.

278. I privilegi di Maria sono: 1-la Divina Maternità, 2-l’Immacolata, 3-Maria Vergine e Madre, 4 -l’Assunzione, 5-la Madre della Chiesa.

279. La Divina Maternità: Maria per aver messo alla luce Dio nel mondo si chiama Madre di Dio,

280. L’Immacolata: perché è stata concepita senza peccato originale. Non poteva avere nessun peccato Colei che avrebbe generato il Santo di Dio.

281. Maria Vergine e Madre: per il fatto che ha concepito Gesù per opera dello Spirito Santo, non di un uomo. Si adempie la Scrittura che dice: “una vergine concepirà” (Is 7,14).

282. L’Assunzione: per aver collaborato alla redenzione in maniera speciale ed essendo senza peccato non ha subito la corruzione del sepolcro perciò è stata Assunta in cielo in corpo ed anima dove intercede per noi.

283. La Madre della Chiesa: ai piedi della croce Maria è stata affidata a Giovanni e attraverso Giovanni all’umanità intera ed ora accompagna con materno amore i suoi figli. Anche il Concilio Vaticano II° lo riafferma solennemente. (L.G. cap.8).

3- I GESTI E SEGNI NELLA S. MESSA
284. Il segno della croce all’inizio e alla fine della celebrazione.

285. Il segno della croce sulla fronte, sulla bocca e sul petto al Vangelo.

286. Il segno della pace. Il saluto che ci si scambia per comando di Gesù. Una stretta di mano, un abbraccio, un bacio, secondo i vincoli.

287. Il pane e il vino nella Comunione.

288. Le processioni, questo spostarsi insieme per andare al Signore, per offrire i doni, per ricevere la Comunione...

289. I gesti del corpo si esprimono:
a- Stare in piedi: ha riferimento a levarsi in piedi, rialzarsi, risorgere, l’essere pronti per andare e annunciare.
b- Stare seduti: per stare tranquilli, riposare vicino al Signore, per ascoltare la sua Parola.
c- In ginocchio o anche inclinati per adorare. È un segno di amore e di rispetto a Gesù accolto come Dio che viene a salvarci.
d- Prostrarsi a terra: viene in genere fatto dal sacerdote il venerdì santo o prima dell’ordinazione sacerdotale e da quelli che fanno la consacrazione verginale.

290 Espressioni diverse di preghiera:
a- proclamare insieme una preghiera scritta,
b- pregare con una preghiera spontanea, che nasce dal cuore,
c- seguire con attenzione il sacerdote che proclama la preghiera,
d- pregare in silenzio e- pregare cantando f- pregare in lingue.

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