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catechesi in breve

Ultimo Aggiornamento: 22/03/2012 22:10
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Sesso: Maschile
16/04/2010 22:35

La 1ª parte si trova nelle preghiere

2ª parte– LE FORMULE DI FEDE IL CREDO
41. 1 Credo in un solo Dio, 2 Padre onnipotente, 3 creatore del cielo e della terra, 4 di tutte le cose visibili e invisibili. 5 Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, 6 unigenito Figlio di Dio, 7 nato dal Padre prima di tutti i secoli: 8 Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, 9 generato, non creato, 10 della stessa sostanza del Padre; 11 per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. 12 Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, 13 e per opera dello Spirito Santo 14 si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. 15 Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. 16 Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, 17 è salito al cielo, 18 siede alla destra del Padre. 19 E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, 20 e il suo regno non avrà fine. 21 Credo nello Spirito Santo, 22 che è Signore 23 e dà la vita, 24 e procede dal Padre e dal Figlio. 25 Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, 26 e ha parlato per mezzo dei profeti. 27 Credo la Chiesa, 28una, 29 santa, 30 cattolica e 31 apostolica. 32 Professo un solo Battesimo per il perdono dei peccati. 33 Aspetto la risurrezione dei morti 34 e la vita del mondo che verrà. Amen.

42. Il Credo è l’atto che ci fa riconoscere creature: veniamo da Dio e a Lui torneremo. Atto di religione, con cui ci leghiamo a Dio (dal latino re-ligio = legare).
43. Crediamo che Dio è nostro Padre.
44. Dio Padre è onnipotente: può fare tutto ciò che vuole.
45. Dio è eterno: è sempre stato e sempre sarà.
46. È Creatore ha fatto dal nulla tutte le cose. Ha creato anche noi.
47. È Perfettissimo, ha ogni perfezione, senza difetto e senza limiti.
48. Ama tutti, anche i cattivi: è bontà infinita. Non può volere il male.
49. Dio è Signore, come padrone assoluto possiede tutte le cose.
50. Dio è onnipresente: è in cielo, in terra e in ogni luogo, è dappertutto, è sempre con noi
51. Dio è onnisciente: sa tutto, anche i nostri pensieri.
52. Dio è Spirito; non ha un corpo come noi.
53. Dio ha cura e provvidenza delle cose create. Le conserva e le dirige tutte al proprio fine, con sapienza, bontà e giustizia infinita.
54. Dio ci ha creato per amarlo, per conoscerlo, per servirlo e per goderlo, anche dopo la morte, in Paradiso. Ama servirsi di noi per farlo conoscere, amare e servire anche dai nostri fratelli.
55. In Paradiso si gode eternamente la visione di Dio, nostra felicità, e con Lui ogni altro bene, senza alcun male.
56. Dio dona il paradiso, a chi accetta di amarlo fedelmente. Vive e muore in comunione di vita nel suo amore, nella sua grazia, e nella sua santità. L’ eterna visione di Dio è la nostra felicità. La privazione eterna della sua visione è l’inferno.
57. “Chi non ama rimane nella morte”. Chi vive e muore fuori dal suo amore, cioè nel peccato, rende eterno questo stato scelto: è l’inferno.
58. Il purgatorio è la privazione temporanea della visione di Dio, fintanto che non è tolto dall'anima ogni resto di peccato.
59. Dio chiama tutti alla salvezza ma non costringe nessuno a salvarsi. Lascia a tutti la libertà

DIO UNO E TRINO
60. Dio è uno solo, ma in tre persone uguali e distinte: Padre, Figlio e Spirito Santo, che sono la santissima Trinità. Ogni persona è Dio: partecipa alla natura di Dio.
61. Nel segno della croce, con le parole esprimiamo l'Unità divina e la Trinità delle persone in Dio; con il gesto della croce, la passione, la morte e la risurrezione di Gesù Cristo.
62. Il segno della croce si fa portando la mano destra alla fronte e dicendo: "Nel nome del Padre"; poi al petto dicendo: "e del Figlio"; poi alla spalla sinistra e alla spalla destra, dicendo: "e dello Spirito Santo"; si termina con la parola: "amen" che significa: così sia, così credo, così spero, sì.
63. I misteri principali della fede professati nel Credo sono: 1- Unità e Trinità di Dio. 2- Incarnazione, vita, passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo. 3- Missione dello Spirito Santo per la rinascita spirituale e la santificazione della Chiesa.

GESÙ CRISTO
64. Il Figlio di Dio, fatto uomo, si chiama Gesù Cristo, egli è vero Dio e vero uomo, ha preso il corpo e l'anima, come l’ abbiamo noi. È nato per opera dello Spirito Santo, nel grembo di Maria Vergine e Madre.
65. Gesù, Figlio di Dio, facendosi uomo, non cessò di essere Dio, ma, rimanendo vero Dio, incominciò ad essere anche vero uomo.
66. Per noi uomini e per la nostra salvezza, Gesù discese dal cielo, si è fatto uomo per salvarci, per liberarci dal peccato e ridarci la somiglianza con Dio.
67. Gesù, adempiendo anche la profezia del profeta Michea, è nato a Betlemme, adagiato in una mangiatoia. È nato ed è vissuto povero per insegnarci l'umiltà e la povertà perché riponessimo la felicità nell'amore a Dio e ai fratelli, e non nelle ricchezze, negli onori e nei piaceri.
68. Gesù Cristo, come Dio è eterno, come uomo, è nato, da Maria sempre vergine. Gesù Cristo è vero uomo e vero Dio. Maria è, perciò, vera Madre di Dio, resa tale per opera dello Spirito Santo. San Giuseppe non fu vero padre di Gesù Cristo, ma soltanto suo padre legale, putativo e custode.
69. Gesù per salvarci versò il suo sangue per i nostri peccati, patì e sacrificò se stesso sulla croce e ci insegnò a vivere secondo Dio.
70. Per vivere secondo Dio, dobbiamo credere nelle verità da lui rivelate e osservare i suoi comandamenti. Con la fede, i sacramenti e la preghiera possediamo la salvezza.
71. Gesù morì sulla croce come uomo. Come Dio non poteva né soffrire, né morire.
72. Gesù, dopo la risurrezione, rimase in terra quaranta giorni, poi è salito al cielo, ove siede alla destra di Dio Padre onnipotente come sommo ed eterno sacerdote e intercede per noi.
73. Gesù, alla fine dei mondo, ritornerà ancora visibilmente su questa terra per giudicare i vivi e i morti, i buoni e i cattivi.
74. Gesù per giudicare non aspetta la fine dei mondo, ma dopo la nostra morte giudica ciascuno di noi.
75. Gesù ci giudicherà del bene e del male, dei pensieri, delle opere e delle omissioni, operati durante la vita.
76. Attualmente Gesù, come Dio e uomo risuscitato, è in cielo, in terra e in ogni luogo e nell’eucaristia. È presente per la fede tra coloro che sono riuniti nel suo nome.
77. Gesù vuole che amiamo tutti gli uomini, anche i nostri nemici, e che offriamo il nostro aiuto, i beni e la preghiera a chi soffre ed ha bisogno di noi.

LO SPIRITO SANTO
78. Credo nello Spirito Santo: è l’Amore del Padre e del Figlio. Lo Spirito Santo dall’eternità, nel seno del Padre, genera il Figlio e nel tempo, dal seno di Maria, genera lo stesso Figlio, come Figlio di Dio e come uomo. Genera il figlio di Dio nel cuore del credente.
79. Lo Spirito Santo è Signore perché è Dio come il Padre e il Figlio.
80. Egli ha potere di generare la vita di Dio. La vita di Dio viene generata anche negli uomini. Per questo Gesù disse: “se uno non rinasce da acqua e da Spirito non può entrare nel Regno dei cieli”.
81. Procede dal Padre e dal Figlio, come dono reciproco: va dal Padre al Figlio e torna dal Figlio al Padre come segno di Amore vicendevole.
82. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato: proprio perché è Dio, è degno di essere adorato e glorificato.
83. Ha parlato per mezzo dei profeti: ha ispirato i profeti e tutti coloro che parlano mossi da Lui. Egli attesta al nostro spirito che siamo figli.
84. È Datore dei doni.
85. Si dona all’uomo che ha fede in Gesù e si sottomette a Dio.
86. Libera l’uomo dalla paura e dona la libertà dei figli di Dio, fa gridare “Padre”.
87. Rende l’uomo capace di amare Dio e di amare gli altri come ha amato Gesù. 88. Rende capace, pronto e gioioso ad annunziare il Regno di Dio.
89. Compie nel cuore del credente e nella Chiesa l’opera di santificazione.
90. I doni dello Spirito Santo sono:
1) Sapienza,
2) Intelletto,
3) Consiglio,
4) Fortezza,
5) Scienza.
6) Pietà,
7)Timor di Dio.
1) Sapienza (dal latino sàpere = gustare) è un dono dello Spirito che dà il gusto di Dio: gusto della sua Parola, gusto della sapienza presente nella Natura e gusto della vita di Dio nel cuore dell'uomo. Sapienza che non viene dalla conoscenza mentale ma dall'aver sperimentato Dio.
2) Intelletto; (dal latino ìntus-lègere = leggere dentro, capire, intuire, penetrare): E' luce per capire-chiaramente Dio, la Verità, la sua intimità. E' rivelazione spirituale di Dio e delle sue cose.
3) Consiglio, (giudizio pratico soprannaturale delle cose): Capacità di giudicare con prontezza e con istinto soprannaturale ciò che è giusto, retto, prudente, utile, opportuno fare in circostanze concrete (sulle cose da fare).
4) Fortezza (da non confondersi con la fortezza virtù, abito umano): Dono dello Spirito che viene in aiuto alla nostra debolezza.
a)- Ci rende: perseveranti nel bene, saldi nell'esercizio della virtù, stabili negli impegni e propositi santi, forti contro le avversità e le prove della vita, intrepidi contro il dolore e la paura della morte (martiri).
b)- Ci libera: dall'incostanza (che impedisce il raggiungimento dei frutti di bene), dall’ infedeltà, dalla pigrizia, dall'abitudine e dai capricci sentimentali, dalla debolezza e dallo scoraggiamento, dalla paura e dalla noia.
5) Scienza: è memoria e continuazione della Sapienza e dell’ Intelletto. Dà l'esatto giudizio di Dio, e delle sue cose. Dona la pace dello Spirito e la libertà interiore, l'equilibrio e il distacco delle cose, per possedere Dio.
6) Pietà (affetto verso Dio e i fratelli):
-1.Fa amare e adorare Dio: dà la tenerezza di Dio. Fa rendere culto a Dio, dà fiducia di chiedere ogni cosa, dà l'abbandono filiale fino alla morte.
2. Fa amare e servire i fratelli. Ci fa accorgere di essere fratelli. Ci rende disponibili vicendevolmente e capaci delle opere di misericordia. Ci rende capaci di dare persino la vita per gli altri (come Gesù).
7) Timor di Dio (completamento della Pietà): Scienza del nostro nulla dinanzi alla santità, alla grandezza e alla maestà di Dio. Scienza del tempo, per accogliere la chiamata all'eternità di Dio. Profittare con sapienza dei beni della terra nella continua ricerca dei beni eterni.

91. I peccati contro lo Spirito Santo sono:
l. Disperare della salvezza eterna.
2. Presumere di salvarsi senza merito.
3. Impugnare la verità conosciuta.
4. Invidia della grazia altrui.
5. Ostinarsi nei peccati.
6. Impenitenza finale.

LA CHIESA
92. Le verità rivelate da Dio sono compendiate nel Credo o Simbolo Apostolico.
93. La Chiesa è il Popolo di Dio: Comunità dei battezzati che professano la fede e vivono nella dottrina di Gesù Cristo. Pastori e fedeli sono tutti popolo sacerdotale, regale e profetico.
94. La Chiesa è stata fondata da Gesù per salvare gli uomini. Si poggia sul fondamento degli Apostoli e dei profeti. Nessuno può attribuirsi l’incarico di apostolo, se non è chiamato da Dio e se non gli viene conferito con l’imposizione delle mani.
95. I Pastori legittimi della Chiesa sono il Papa o Sommo Pontefice e i Vescovi uniti con lui.
96. Il Papa è il successore di San Pietro, è capo visibile di tutta la Chiesa, Vicario di Gesù Cristo, capo invisibile.
97. Il Papa e i Vescovi uniti con lui formano la Chiesa docente, così chiamata perché ha la missione di insegnare la verità e le leggi divine.
98. La Chiesa docente non può sbagliare nell'insegnarci le verità rivelate da Dio. È infallibile, perché lo Spirito di verità continuamente l'assiste.
99. Il Papa da solo non può sbagliare nell'insegnarci. le verità rivelate: Egli è infallibile come la Chiesa. GLI ANGELI, I DEMONI E L’ UOMO
100. Dio non ha creato soltanto quello che è materiale nel mondo, ma ha creato anche i puri spiriti e crea l'anima di ogni uomo.
101. I puri spiriti sono esseri intelligenti senza corpo.
102. Gli angeli sono gli invisibili ministri di Dio e sono anche i nostri custodi. Ad ogni uomo Dio ha affidato uno di essi.
103. I demoni sono angeli che per superbia si sono ribellati a Dio. Sono stati precipitati nell'inferno. Ora, per odio contro Dio, tentano l'uomo al male.
104. L'uomo è un essere fatto ad immagine e somiglianza di Dio, è fatto di anima, di corpo e spirito, capolavoro dell'opera della creazione di Dio.
105. Lo Spirito è il soffio di Dio che rende l’uomo simile a Dio.
106. L'anima dell'uomo è spirituale, per essa e con essa egli vive, intende ed è libero.
107. L'anima dell'uomo non muore con il corpo, ma, essendo spirituale, vive in eterno.
108. Noi dobbiamo avere la massima cura dell'anima. Solo se ci lasceremo salvare saremo eternamente felici.

I NOVISSIMI

109. Sono le ultime cose:
l. Morte,
2. Giudizio,
3. Inferno,
4. Paradiso.
110. Alla fine della vita ci attende la morte e il giudizio particolare. Alla fine del mondo ci attende la risurrezione del corpo e il giudizio universale. Risurrezione della carne significa che il nostro corpo, per virtù di Dio, si ricomporrà e si riunirà all'anima per partecipare, nella vita eterna, o alla morte eterna.

I COMANDAMENTI DI DIO
111. I Comandamenti di Dio o Decalogo sono le leggi morali che Dio nel Vecchio Testamento diede a Mosè sul Monte Sinai e che Gesù perfezionò nel Nuovo Testamento, sono: Io sono il Signore Dio tuo:
l. Non avrai altro Dio fuori di me.
2. Non nominare il nome di Dio invano.
3. Ricordati di santificare le feste.
4. Onora il padre e la madre.
5. Non uccidere.
6. Non commettere atti impuri.
7. Non rubare.
8. Non dir falsa testimonianza.
9. Non desiderare la donna d'altri.
10. Non desiderare la roba d'altri.

112. Chi deliberatamente trasgredisce anche un solo comandamento di Dio in maniera grave, pecca gravemente contro Dio.
113. Il primo comandamento: "Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio fuori di me", ci ordina di essere religiosi, di credere in Dio, di amarlo, adorarlo e servirlo. Sono peccati: l'empietà, la superstizione, l'irreligiosità, l'eresia, l'ignoranza colpevole delle verità della fede, il satanismo.
114. Il secondo comandamento ci ordina di avere sempre riverenza per il nome di Dio e di adempiere i voti e le promesse che abbiamo giurato. È peccato nominarlo senza rispetto, bestemmiare, fare giuramenti falsi ed illeciti.
115. Il terzo comandamento: "ricordati di santificare le feste" ci ordina di onorare Dio nei giorni festivi, con atti di culto esterno, per i cristiani è partecipare alla santa Messa.. Sono peccati, nei giorni di festa, mettere il divertimento e lo svago prima di Dio, opera servile è ogni opera che ci impedisce il culto di Dio. Si chiamano servili i lavori manuali degli artigiani e degli operai.
116. Il quarto comandamento: "Onora il padre e la madre" ci ordina di amare, rispettare ed ubbidire i genitori e i superiori in autorità. È peccato offendere e disubbidire i genitori e i superiori in autorità.
117. Il quinto comandamento ci ordina di volere bene a tutti, anche ai nemici, e di riparare al male corporale e spirituale fatto al prossimo. Sono peccati l'omicidio, il suicidio, l'aborto, il duello, i ferimenti, le percosse, le ingiurie, le imprecazioni e lo scandalo.
118. Il sesto comandamento ci ordina di essere santi nel corpo, portando il massimo rispetto alla propria e all'altrui persona, come opera di Dio e come tempio, ove Egli abita con la sua presenza e con la sua grazia. Sono peccati le azioni impure, parole, sguardi, libri, immagini, spettacoli immorali.
119. Il settimo comandamento ci ordina di rispettare la roba degli altri, di riparare i danni colpevolmente arrecati, di pagare i debiti e di dare la giusta paga agli operai. È peccato danneggiare il prossimo nella sua proprietà , non riparare i danni fatti.
120. L'ottavo comandamento ci ordina di dire a tempo e a luogo la verità e possibilmente di interpretare in bene le azioni degli altri. È peccato ogni falsità e ingiusto danno alla fama dei prossimo. Chi ha recato danno al prossimo nel buon nome, accusandolo o sparlandone falsamente, per quanto può, deve riparare il danno arrecato.
121. Il nono comandamento ci ordina la perfetta purezza dell'anima e dei corpo, vigilando anche suoi pensieri. Peccati sono i pensieri e i desideri cattivi.
122. Il decimo comandamento ci ordina di essere giusti e moderati nel desiderio di migliorare la nostra condizione, di affrontare con pazienza le difficoltà le strettezze e la miseria della vita, in attesa dei premio eterno. È peccato l'avidità sfrenata delle ricchezze.

I PRECETTI
123. I precetti della carità: 1. Amerai il Signore Dio tuo, con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 2. Amerai il tuo prossimo come te stesso.
124 I precetti generali della Chiesa:
1-Partecipare alla Messa la domenica e le altre feste di precetto.
2-Santificare i giorni di penitenza, come dispone la Chiesa.
3-Confessarsi almeno una volta all'anno e comunicarsi almeno nel periodo pasquale.
4-Soccorrere alle necessità della Chiesa, contribuendo secondo le leggi o le usanze.
5-Non celebrare solennemente le nozze nei tempi proibiti (quaresima e avvento).

IL PECCATO
125. Il peccato è un'offesa fatta a Dio, disobbedendo alla sua legge. Il peccato è di due specie: originale ed attuale.
126. Il peccato originale è quello che l'umanità commise in Adamo, suo capo. Da Adamo ogni uomo lo contrae per discendenza naturale.
127. Con il s. battesimo si cancella il peccato originale. 128. Il peccato attuale lo commette volontariamente chi ha l'uso di ragione.
129. Si può peccare in pensieri, in parole, in opere ed in omissioni.
130. Il peccato per la sua gravità può essere mortale e veniale.
131. Il peccato è mortale quando è disobbedienza alla legge di Dio fatta: 1-in maniera grave, 2-con avvertenza piena e 3-consenso deliberato.
132. Il peccato è veniale quando è disobbedienza alla legge di Dio in cosa leggera, o anche in cosa grave, ma senza tutta l'avvertenza e il consenso.
 
133. I vizi capitali sono:
1. Superbia;
2. Avarizia;
3. Lussuria;
4. Ira;
5. Gola;
6. Invidia;
7. Accidia (ozio).

134. I peccati più gravi sono:
1. Omicidio, suicidio, aborto volontario.
2. Peccato impuro contro natura.
3. Oppressione dei poveri.
4. Frode nella paga agli operai.

I SACRAMENTI
135. I Sacramenti sono:
1. Battesimo,
2. Cresima (o Confermazione)
3. Eucaristia,
4. Penitenza (o Riconciliazione o Confessione),
5. Unzione degli infermi (o Olio santo)
6. Ordine sacro,
7. Matrimonio.

136. I sacramenti sono segni efficaci della grazia, istituiti da Gesù Cristo per santificarci.
137. Per un sacramento si richiedono tre cose: la materia, la forma e il ministro, che abbia l'intenzione di fare ciò che vuole la Chiesa.
138. Materia del sacramento è l'elemento sensibile che si richiede per farlo, come l'acqua nel battesimo.
139. Forma del sacramento sono le parole che il ministro deve proferire nell'atto stesso della celebrazione.
140. Ministro del sacramento è la persona autorizzata a darlo, in nome e per autorità di Gesù Cristo.
141. I sacramenti ci santificano dandoci la prima grazia santificante, che cancella il peccato o ci accresce la grazia che già possediamo.
142. La grazia santificante è Dio che vive in noi: è un dono soprannaturale, presente nell'anima nostra, che ci rende santi, giusti, figli adottivi di Dio ed eredi del paradiso.
143. Ricevendo un sacramento, si acquista la grazia sacramentale e, a tempo opportuno, le grazie attuali, necessarie per adempiere gli obblighi che derivano dal sacramento ricevuto.
144. Sacramenti di rinascita sono il battesimo e la penitenza si chiamano così perché creano lo stato di Grazia, si ricevono nel peccato (dei morti). Gli altri sono sacramenti di crescita perché chi li riceve è vivo alla vita di Dio, già in stato grazia (dei vivi) .
145. Chi è in peccato, non può riceve un sacramento di crescita (i morti non mangiano), deve prima confessarsi per poterlo ricevere degnamente,.. però...
146. in caso di necessità si può accostare ad un sacramento dei vivi anche senza passare prima per la confessione sacramentale, però è necessario fare:
1- un atto di dolore perfetto e
2- il proposito di confessarsi al più presto. Tuttavia è sempre più sicuro far precedere la confessione, perché nelle circostanze di necessità, l’atto di dolore può non essere perfetto e il proposito può essere dimenticato.
147. Per conservare la grazia dei sacramenti, dobbiamo corrispondere con le buone azioni, facendo il bene ed evitando il male.
148. Il Battesimo, la Cresima e l'Ordine sacro si ricevono una volta sola nella vita, perché imprimono il carattere.
149. Si ricevono più volte: l'Eucaristia, la Penitenza, l'Unzione degli infermi e il Matrimonio.

IL BATTESIMO
150. Il Battesimo è il sacramento istituito da Gesù Cristo che ci figli di Dio, seguaci di Gesù, (cioè cristiani), fratelli nella Chiesa. Mediante l'abluzione dell'acqua e l'invocazione della santissima Trinità, il Battesimo rimette la colpa originale ed ogni macchia di peccato. Che questo avvenga si richiede che l’uomo si converta e creda (cambi-mente secondo il vangelo).
151. Forma dei battesimo sono le parole: "lo ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Materia dei battesimo è l'acqua naturale. Ministro dei battesimo è il sacerdote o il diacono.
152. In caso di necessità può amministrarlo chiunque, purché abbia intenzione di fare ciò che vuole la Chiesa.
153. Il battesimo si amministra versando l'acqua sul capo di chi deve essere battezzato pronunciando le parole della forma.
154. Il carattere: Il battesimo, unendoci alla passione, alla morte e risurrezione di Cristo, imprime nell'anima il carattere di figlio di Dio. La cresima, quello di testimone di Cristo. L'Ordine sacro, quello di suo ministro.

LA CRESIMA
155. La Cresima (o Confermazione) è il sacramento istituito da Gesù Cristo che ci fa cristiani adulti, testimoni consapevoli di Cristo e ce ne imprime il carattere, dandoci l'abbondanza dello Spirito Santo, della sua grazia e dei suoi doni.
156. Materia della cresima è il sacro crisma, olio misto con balsamo.
157. Ministro è il vescovo o il sacerdote che ne ha la facoltà.
158. Forma della cresima sono le parole: “Ricevi il sigillo dello Spirito Santo, che ti è dato in dono”.
159. Chi riceve la cresima, deve già possedere la vita di grazia, e, se ha l'uso di ragione, deve conoscere i misteri principali della fede e accostarsi al sacramento con devozione.
160. L'unzione che si fa sulla fronte in segno di croce, significa che il cresimando, da autentico cristiano, deve portare alta la fronte, senza arrossire della fede, disposto a soffrire ogni affronto per Cristo.
161. Nella Cresima i padrini sono per gli uomini padrini e per le donne madrine. Non i genitori. Possibilmente gli stessi del battesimo per indicare l’unità profonda che esiste tra questi due sacramenti. Devono essere buoni cristiani, praticanti, per edificare ed assistere spiritualmente i cresimati.

L'EUCARISTIA
162. L’eucaristia dona la vita di Dio. La vita è gloria di Dio e risplende in tutto l’universo. L’uomo è un segno grandioso e privilegiato di questa gloria. Ogni essere che vive proclama la gloria di Dio.
163. Solo Dio possiede in se stesso la vita, gli altri l’hanno tutti ricevuta. Dice Gesù: “Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me.” (Gv 6,57).
164. Cosa vuole dire vivere per il Padre? Significa il mistero di unità e di comunione che c’è in Dio tra il Padre e il Figlio nello Spirito Santo.
165. Gesù vive per dare gloria al Padre, vive sottomesso a Lui, vive in riferimento al suo volere, vive per appartenere a Lui.
166. Che cosa spinge il Figlio a cercare il Padre? L’ Amore; il Figlio ubbidisce al Padre e cerca la sua gloria. Lo Spirito Santo è l’ Amore del Padre e del Figlio.
167. Come siamo stati amati da Dio? Con il suo stesso Amore. Infatti Gesù dice: “Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.” (Gv 15,9)
168. Cosa vuol dire rimanere nell’Amore di Gesù? Vuol dire accettare il suo amore imitandolo, perché l’amore o trova uguali o rende uguali. Gesù dice: “Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi.” Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. (Gv 15,15.14)
169.Cosa ha fatto Gesù per noi? “Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, si è incarnato nel seno di Maria vergine, si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi, morì e fu sepolto e il terzo giorno è risuscitato, è salito al cielo” (il Credo). Ha lasciato se stesso nell’eucaristia: “Io sono sempre con voi”.
170. Cosa fare per rimanere nell’amore di Gesù? Dobbiamo mangiare nella comunione la carne di Gesù. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui.” (Gv 6,56)
171. Come si riceve la vita di Dio? La vita di Dio si riceve con il Battesimo e con la Confessione.
172. Come si conserva la vita di Dio? Si conserva mangiando il Corpo e il Sangue di Cristo, cibo di vita eterna: “In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno”.(Gv 6,53)
173. Cosa avviene in noi quando ci nutriamo del corpo e sangue di Gesù? Un mistero mirabile che si chiama comunione, infatti come afferma Gesù nel Vangelo:
1-Chi mangia il corpo di Gesù, vive per il Signore “Così anche colui che mangia di me vivrà per me.” (Gv 6,57)
2-Possiede la vita eterna “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno (Gv 6,54)
3-Vive in Gesù e Gesù in lui “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui.” (Gv 6,56)
4- Chi lo mangia, diventa come Gesù, si trasforma in Lui. L’Eucaristia “cristifica”, cioè trasforma in Cristo, Figlio di Dio.
174. L’eucaristia è un segno. Dentro c’è tutto l’amore di Gesù che ha dato la sua vita per noi. Sotto le specie del pane e del vino è realmente presente Gesù con il suo corpo, il suo sangue, la sua anima, la sua divinità, la sua passione, morte e risurrezione. Spira lo Spirito Santo.
175. Nell’eucaristia Cristo è presente per offrirsi in sacrificio al Padre e così diventare cibo per le anime.
176. Gesù Cristo ha istituito l’eucaristia nell’ultima cena, il giovedì santo, vigilia della sua passione e morte, quando consacrò pane e vino, li trasformò nel suo corpo e sangue, e li distribuì agli apostoli, comandando ad essi e ai loro successori di fare questo in sua memoria.
177. Il pane e il vino diventano corpo, sangue, anima e divinità di Gesù al momento della consacrazione della Messa.
178. “Transustanziazione” si chiama questa trasformazione: infatti mentre restano soltanto le apparenze del pane e del vino, (cioè il colore il sapore, la forma...) cambia la sostanza del pane e del vino nel corpo e nel sangue di Gesù Cristo.
179. Nell'eucaristia c'è lo stesso Gesù che è in cielo e che in terra è nato da Maria Vergine e Madre, presente come Colui che è risorto.
180. Nei segni del pane e/o del vino, (insieme e separatamente) c'è tutto Gesù Cristo, in corpo, sangue, anima e divinità, morte e risurrezione
181. Quando in più parti si spezza un'ostia, non si rompe il corpo di Gesù, ma solo le apparenze del pane: il corpo del Signore rimane intero in ciascuna parte. Gesù è presente e si trova in tutte le ostie consacrate del mondo.
182. Ministro dell'eucaristia è il sacerdote, validamente ordinato dal vescovo, che ha intenzione di consacrare.
183. Materia dell'eucaristia è il pane di frumento e il vino d'uva, mescolato con alcune gocce d'acqua.
184. Forma dell'eucaristia sono le parole pronunciate dal sacerdote dopo avere invocato lo Spirito Santo (epiclesi), per il pane: "Questo è il mio corpo ..." per il vino: "Questo è il calice dei mio sangue..." conclude: "Fate questo in memoria di me!".
185. Gesù rimane presente nelle chiese, perché i fedeli l'adorino, lo ricevano spesso nella comunione, perché tutti, in modo particolare gli ammalati e i morenti, sentano nell'eucaristia la continua assistenza di Gesù nella Chiesa.
186. Per fare una buona comunione si richiede:
1- essere in grazia di Dio.
2- sapere e pensare chi si va a ricevere.
3- essere digiuni da almeno un’ora.
187. Essere in grazia di Dio significa non avere peccati gravi nell’anima. Significa ubbidire a Dio, cercarLo in Spirito e Verità, rinunciare ai propri egoismi, agli odi, ai rancori e a ogni peccato.
188. Chi si trova in peccato grave non si può comunicare (vedi n°146 a pag.22) il peccatore deve accogliere il sangue di Gesù e rivestire i suoi sentimenti. Lo Spirito Santo non può realizzare la piena comunione quando manca la somiglianza a Cristo e la sottomissione a Dio.
189. Chi si comunica in peccato riceve fisicamente del pane ma non riceve degnamente la S. Comunione. L’Eucaristia non comunica né vita né comunione con Dio. Dice Gesù:“È lo Spirito che da’ la vita, la carne non giova a nulla.” (Gv 6,63).
190. Sapere e pensare chi si va a ricevere significa:
1- conoscere le verità principali della fede,
2- credere nella presenza viva di Gesù nel mistero eucaristico.
3- accogliere il pane consacrato con l’attenzione della mente e la devozione del cuore e con atteggiamento raccolto.
191. Chi avesse perso l’uso della ragione o chi non l’avesse ancora acquistato non è in grado di ricevere il corpo del Signore.
192. Il digiuno eucaristico consiste nell'astenersi da ogni cibo e da ogni bevanda, almeno per un'ora prima della comunione.
193. L'acqua non rompe il digiuno eucaristico.
194. Gli ammalati, prima della comunione, possono prendere, senza limite di tempo, bevande analcoliche, medicine liquide e solide. Il sacerdote può dispensare dal digiuno.
195. La comunione è la partecipazione alla mensa eucaristica dei fedeli, che si nutrono del corpo e del sangue di Gesù.
196. L'eucaristia, in chi la riceve degnamente:
1-conserva la grazia
2-accresce la grazia,
3-rimette i peccati veniali,
4-preserva dai mortali,
5-infonde consolazione e conforto spirituale,
6-accresce la fede,
7-sostiene la speranza nella vita eterna,
8-alimenta soprattutto la carità, che, nella visione beatifica di Dio, rimarrà per sempre,
9-sostiene nelle difficoltà della vita.

197. Ai vivi dona benedizioni, per i fedeli defunti è un efficace suffragio.
198. Ogni anno, nel periodo pasquale, c'è obbligo di ricevere la comunione e anche, come viatico, in pericolo di morte.
199. È cosa ottima e utilissima fare spesso la comunione, anche tutti i giorni, purché si faccia sempre con le dovute disposizioni. Ogni volta che partecipiamo alla S. Messa. Gesù ci dice: “prendete e mangiate!” “Fate questo in memoria di me!”
 200. La santa messa è il sacrificio del corpo e del sangue di Gesù Cristo, che, sotto i segni del pane e dei vino, si offre a Dio sull'altare dal sacerdote, in memoria e in rinnovazione incruenta del sacrificio della Croce.
201. Incruenta significa senza spargimento di sangue ma in maniera mistica, misteriosa, per mezzo della fede e nello Spirito Santo.
202. La S. Messa è il memoriale della cena del Signore. Mensa del suo corpo e del suo sangue. Siamo tenuti a partecipare alla S. Messa le domeniche e le feste di precetto.
203. “Domenica” significa: “Giorno del Signore”. I cristiani sono tenuti a santificare questo giorno astenendosi dal lavoro, ad ascoltare la Parola di Dio e a partecipare alla mensa del Sacrificio di Gesù.
204. Perché la celebrazione eucaristica si chiama S. Messa? Deriva il nome dall’antico invito: “Ite, missa est”. Dal tempo degli Apostoli fino ad oggi, i cristiani hanno continuato a riunirsi tutti i giorni, ma specialmente di domenica, per celebrare secondo il comando dato dal Signore, la "frazione del pane".

205. Cosa si fa nella Messa? Lo Spirito rende vivo, attuale e operante Gesù come:
1- sacrificio
2- sacramento
3- presenza.
1- Si rinnova l’unico sacrificio della Croce, in quanto è lo stesso Gesù, vivente nello Spirito, che si offre ancora per noi e si immola come vittima di amore.
2- Si riceve nel sacramento, il corpo e il sangue di Gesù, banchetto divino intorno al quale la comunità cristiana si riunisce per diventare in Gesù. “una cosa sola”. 3
- Gesù è presente come Risorto. Gesù ha fatto questa promessa “io sono sempre con voi”.

206. La lampada in chiesa: è il segno della risurrezione e della presenza viva di Gesù nell'Eucaristia. Se tu entri in una chiesa, vedi ardere davanti al tabernacolo una lampada; Gesù è lì per essere portato come viatico agli infermi; è lì per accogliere tutti coloro che vanno a fargli visita. Va' anche tu qualche volta a trovare Gesù e intrattieniti con lui in colloquio come con un amico e fratello; Gesù è Dio, è lì per te.


[Modificato da AmarDio 17/11/2010 21:05]
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16/04/2010 22:37

CONFESSIONE
207. Che cos’è la confessione?
La confessione è il sacramento istituito da Gesù Cristo per rimettere i peccati commessi dopo il battesimo.

208. Ministro della confessione è il sacerdote, che all'assoluzione, pronuncia le parole: "lo ti assolvo dei tuoi peccati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo".

209. Per fare una buona confessione si richiede:
1- Esame di coscienza.
2- Dolore dei peccati.
3- Proposito di non peccare più.
4- Accusa dei peccati.
5- Soddisfazione o penitenza.

210. Cos’è l’esame? L’esame di coscienza è il ricordare tutti i peccati commessi dall’ultima confessione.

211. Che cos’è il dolore Il dolore è il dispiacere dei peccati che abbiamo commesso, che ci fa promettere di non peccare più. Dobbiamo avere dispiacere per tutti i peccati commessi, senza alcuna eccezione. Occorre averlo anche dei peccati veniali.

213. Come può essere il dolore? Può essere perfetto o imperfetto.

214. Che cos’è il dolore perfetto? E’ il dispiacere di aver offeso Dio perché buono e degno del nostro amore

215. Che cos’è il dolore imperfetto? E’ il dispiacere di aver offeso Dio per paura dei castighi.

216. Che cosa può ottenere il dolore perfetto? Il dolore perfetto può ottenere anche il perdono dei peccati gravi fuori dalla confessione, purché si abbia la volontà di confessarli.

217. Che cos’è il proponimento? E’ la volontà decisa e risoluta di non commettere più i peccati e di fuggire anche le occasioni.

218. Che cos’è l’occasione di peccato? Sono circostanze, condizioni, abitudini, amicizie: tutte quelle cose che ci mettono in pericolo di peccare.

219 Che cos’è l’accusa? L’accusa è il dire, il manifestare i peccati al sacerdote confessore per avere il perdono.

220 Quali peccati siamo obbligati a confessare? Siamo obbligati a confessare tutti i peccati mortali non ancora confessati o confessati male. È bene, però, confessare anche i peccati veniali.

221. Chi per timore tace un peccato mortale o lo confessa male, non fa una buona confessione. La confessione deve essere sincera e completa.

222. Chi è convinto di non essersi confessato bene, deve ripetere la confessione.

223 Come deve essere la confessione? La confessione deve essere integra e sincera, umile, prudente e breve.

224 Cosa vuol dire integra o intera. Che devono essere confessati tutti i peccati, in numero, e dire anche le circostanze che possano aggravare la colpa.

225 Chi non vuole confessare tutti i peccati cosa fa? È meglio che non si confessi, perché commette anche un sacrilegio e non riceve il perdono.

226 Chi si dimenticasse di un peccato cosa fa? Chi si dimentica di un peccato si confessa validamente, ma gli resta l’obbligo di confessarlo quando torna a confessarsi.

227 Che cos’è la soddisfazione o penitenza? La soddisfazione o penitenza è l’opera di riparazione o la preghiera imposta al penitente dal confessore.

228. La soddisfazione o penitenza sacramentale è l'opera buona imposta dal confessore a correzione del peccato, per scontare la pena temporanea meritata con il peccato.

229 Come giudicare un peccato? Un peccato è grave quando viene fatto di proposito cioè: si trasgredisce la legge di Dio 1-in maniera grave, 2-con piena avvertenza e 3-deliberato consenso.

230 Cosa vuol dire in cosa grave? Quando si trasgredisce ad una precisa legge di Dio, (non ad una norma di uomini) per grande quantità di materia. Rubare un centesimo non ha la stessa gravità di rubare un miliardo.

231 Cosa vuol dire piena avvertenza? Quando si completamente coscienti nel trasgredire un comando come quando si è svegli. Manca nel sonno.

232 Cosa vuol dire deliberato consenso? Quando la volontà accetta liberamente e decide di fare quella trasgressione e non si è costretti per forza.

233. La Chiesa raccomanda la confessione frequente per l'aumento della grazia santificante, per renderci forti nell'evitare il male.

234. L'indulgenza: la Chiesa concede, sotto alcune condizioni, a chi è in grazia di Dio, l’indulgenza, che è una remissione di pena temporanea, dovuta per i peccati. In ciò applica i meriti di Gesù, della Madonna e dei Santi, che costituiscono il tesoro della Chiesa.

235. L'indulgenza può essere plenaria o parziale, in quanto rimette in tutto o in parte la pena temporanea.

L'UNZIONE DEGLI INFERMI
236. L'unzione degli infermi, olio santo, è il sacramento istituito a sostegno e sollievo spirituale e anche corporale dei cristiani ammalati e anziani.

237. Ministro è il sacerdote.

238. Materia è l'olio d'oliva benedetto dal vescovo il giovedì santo. L'unzione è fatta sulla fronte e sulle mani.

239. Le parole che si pronunciano: "Per questa santa unzione e la sua piissima misericordia ti aiuti il Signore con la grazia dello Spirito Santo e liberandoti dal peccato ti salvi e nella sua bontà ti sollevi”. Amen.

L'ORDINE SACRO
240. L'Ordine sacro è il sacramento istituito da Gesù Cristo. Con l'imposizione delle mani e la preghiera del vescovo viene conferito al candidato di sesso maschile il potere spirituale di esercitare nella Chiesa le azioni sacre riguardanti l'eucaristia e gli altri sacramenti e la salvezza delle anime.

241. Ha tre gradi: diaconato, presbiterato, episcopato.

242. Ministro dell'Ordine è il vescovo autorizzato dal papa.

243. Materia è l'imposizione delle mani e l'unzione con il sacro crisma fatta dal Vescovo.

244. Forma sono le parole pronunciate dal vescovo durante la consacrazione dei nuovo sacerdote.

IL MATRIMONIO
245. Il matrimonio è il sacramento istituito da Gesù Cristo, che unisce indissolubilmente l'uomo alla donna, fa della loro unione sponsale il segno dell'unione di Cristo con la Chiesa, dà loro la grazia di convivere santamente e di educare cristianamente i figli.

246. Ministri dei matrimonio sono gli stessi sposi.

247. Forma dei matrimonio sono le parole di consenso pronunciate dagli sposi.

248. Materia è la mutua consegna del proprio corpo in ordine alla procreazione.

LE VIRTÙ
249. Le virtù teologali sono: 1. Fede. 2. Speranza. 3. Carità.

250. Le virtù teologali, che si chiamano anche o divine o soprannaturali, sono proprie del cristiano.

251. La fede è virtù soprannaturale. Sull'autorità di Dio, noi crediamo ciò che egli ci ha rivelato e ci propone a credere per mezzo della Chiesa.

252. La speranza è virtù soprannaturale. Noi confidiamo in Dio, da lui attendiamo la vita eterna e le grazie per meritarla con le opere buone.

253. La carità è virtù soprannaturale, sopra ogni cosa, amiamo Dio e il prossimo come noi stessi.

254. Le virtù cardinali sono: 1. Prudenza; 2. Giustizia; 3. Fortezza; 4. Temperanza.

LE BEATITUDINI EVANGELICHE
255. Le beatitudini evangeliche sono:
1. Beati i poveri nello spirito, perché di essi è il Regno dei Cieli.
2. Beati i miti, perché possederanno la terra.
3. Beati coloro che piangono, perché saranno consolati.
4. Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati.
5. Beai i misericordiosi, perché otterranno misericordia.
6. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
7. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
8. Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il Regno dei cieli.

LE OPERE DI MISERICORDIA
256. Le opere di misericordia corporale:
1. Dar da mangiare a chi ha fame.
2. Dar da bere a chi ha sete.
3. Dare vesti a chi ne ha bisogno.
4. Alloggiare chi non ha casa.
5. Visitare ed assistere gli ammalati e chi è solo.
6. Visitare i carcerati e aiutare gli handicappati.
7. Partecipare al funerale dei fedeli defunti.

257. Le opere di misericordia spirituale:
1. Consigliare i dubbiosi.
2. Insegnare a chi non sa.
3. Ammonire chi sbaglia.
4. Consolare gli afflitti.
5. Perdonare le offese ricevute.
6. Sopportare con pazienza le persone moleste.
7. Pregare Dio per i vivi e suffragare i fedeli defunti.


LA PREGHIERA
258. La preghiera è un'elevazione della mente e del cuore a Dio, è cercare il suo volto. Lo Spirito di Dio ci comunica l’intimità con Dio e ci pone alla sua presenza. “Dio è Spirito e quelli che lo adorano devono adorarlo in Spirito e Verità”. (Gv.4)

259. Gesù ha insegnato ai suoi discepoli la preghiera del Padre Nostro.

260. Padre: Gesù ci insegna a chiamare Dio col dolce nome di Padre.

261. Nostro: Perché Dio è Padre di tutti, non solo mio personale, ma insieme e di tutti: nostro.

262 Che sei nei cieli: dai cieli, ci avvolge con la sua Paternità, ci ama e ci aspetta: a lui andiamo.

263. Nella preghiera del Padre nostro si pongono a Dio 7 domande.

264. Le prime tre domande danno gloria a Dio:
1- sia santificato il tuo nome,
2- venga il tuo regno,
3- sia fatta la tua volontà.

265. Le altre quattro presentano le necessità materiali e spirituali:
4- il pane quotidiano,
5- il perdono che chiediamo da Lui e che noi dobbiamo dare ad altri,
6- l’aiuto nella tentazione,
7- la liberazione da ogni male e dal Maligno.

266. La preghiera si chiama mentale se si fa con la mente, vocale se con la parola.

267. La preghiera può essere di adorazione, di ringraziamento, di richiesta, di perdono.

268. L’adorazione è preghiera che si rivolge a Dio contemplando la sua grandezza, la sua maestà e la sua gloria. Solo Dio si può adorare. Il culto reso a Dio si chiama adorazione o “latria”.

269. Il ringraziamento è la preghiera che esprime la gratitudine a Dio per i doni ricevuti. Dobbiamo ringraziare per il dono della vita, per il dono di essere cristiani, per tutte le grazie ordinarie e straordinarie che riceviamo ogni giorno, per l’esaudimento delle preghiere fatte.

270. La preghiera di richiesta è un chiedere a Dio qualcosa di cui abbiamo bisogno, il pane quotidiano, lo Spirito santo, le grazie temporali e spirituali per l'anima e per il corpo e ogni dono che ci serve. Gesù ci dice: “chiedete al Padre ogni cosa nel mio nome”. Si può pregare per i vivi e per i morti.

271. La preghiera di perdono è la richiesta fatta a Dio di perdonare i nostri peccati, inoltre è chiedergli di rendere capaci anche noi di perdonare gli altri, come Lui fa con noi.
Lo Spirito è Colui che ci convince di peccato.

Il perdono è la guarigione dello spirito (ambito del peccato e conseguenze), ma possiamo chiedere al Signore anche
- la guarigione del corpo (malattie e mali fisici) e
- dell’anima (la sfera della memoria, dell’affettività e delle paure). Gesù ha detto: “imporranno le mani ai malati e questi guariranno”. Mc 16,14
L’INTERCESSIONE DEI SANTI E DI MARIA
272. I Santi sono coloro che dalla Chiesa vengono riconosciuti tali a motivo delle virtù cristiane che hanno praticato in maniera eroica, vivendo secondo il Vangelo.

273. Nella Bibbia sono chiamati santi quanti, credendo, hanno ricevuto lo Spirito Santo.

274. I santi possono essere invocati, lodati e imitati ma non adorati perché sono creature.

275. Il culto reso ai santi si chiama venerazione o “dulia”

276. Il culto reso a Maria SS. è di venerazione speciale o “iperdulia”.

277. Maria Santissima tra tutte le creature ha ricevuto da Dio un compito unico per la storia della salvezza. È stata scelta come Madre nell’incarnazione del Figlio di Dio, è corredentrice del genere umano.

278. I privilegi di Maria sono: 1-la Divina Maternità, 2-l’Immacolata, 3-Maria Vergine e Madre, 4 -l’Assunzione, 5-la Madre della Chiesa.

279. La Divina Maternità: Maria per aver messo alla luce Dio nel mondo si chiama Madre di Dio,

280. L’Immacolata: perché è stata concepita senza peccato originale. Non poteva avere nessun peccato Colei che avrebbe generato il Santo di Dio.

281. Maria Vergine e Madre: per il fatto che ha concepito Gesù per opera dello Spirito Santo, non di un uomo. Si adempie la Scrittura che dice: “una vergine concepirà” (Is 7,14).

282. L’Assunzione: per aver collaborato alla redenzione in maniera speciale ed essendo senza peccato non ha subito la corruzione del sepolcro perciò è stata Assunta in cielo in corpo ed anima dove intercede per noi.

283. La Madre della Chiesa: ai piedi della croce Maria è stata affidata a Giovanni e attraverso Giovanni all’umanità intera ed ora accompagna con materno amore i suoi figli. Anche il Concilio Vaticano II° lo riafferma solennemente. (L.G. cap.8).

3- I GESTI E SEGNI NELLA S. MESSA
284. Il segno della croce all’inizio e alla fine della celebrazione.

285. Il segno della croce sulla fronte, sulla bocca e sul petto al Vangelo.

286. Il segno della pace. Il saluto che ci si scambia per comando di Gesù. Una stretta di mano, un abbraccio, un bacio, secondo i vincoli.

287. Il pane e il vino nella Comunione.

288. Le processioni, questo spostarsi insieme per andare al Signore, per offrire i doni, per ricevere la Comunione...

289. I gesti del corpo si esprimono:
a- Stare in piedi: ha riferimento a levarsi in piedi, rialzarsi, risorgere, l’essere pronti per andare e annunciare.
b- Stare seduti: per stare tranquilli, riposare vicino al Signore, per ascoltare la sua Parola.
c- In ginocchio o anche inclinati per adorare. È un segno di amore e di rispetto a Gesù accolto come Dio che viene a salvarci.
d- Prostrarsi a terra: viene in genere fatto dal sacerdote il venerdì santo o prima dell’ordinazione sacerdotale e da quelli che fanno la consacrazione verginale.

290 Espressioni diverse di preghiera:
a- proclamare insieme una preghiera scritta,
b- pregare con una preghiera spontanea, che nasce dal cuore,
c- seguire con attenzione il sacerdote che proclama la preghiera,
d- pregare in silenzio e- pregare cantando f- pregare in lingue.

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16/04/2010 22:39

4-GLI OGGETTI DELLA MESSA291. Lezionario: è il libro che contiene le letture della Messa. Anche se le stesse letture sono sul foglietto, è meglio leggere sul lezionario.292. Messale: è il libro che contiene le preghiere per la S. Messa.293. Calice: è la coppa di metallo o di ceramica che contiene il vino.294. Patena: è un piattino, di metallo prezioso, su cui si poggia l’ostia grande per la Messa.295. Pisside: è un recipiente simile al calice, spesso molto lavorato, che contiene le ostie piccole per la comunione dei fedeli.296. Corporale: è un panno di lino lavorato e inamidato sul quale vengono poste la patena e il calice durante la S. Messa297. Palea o palla: è il pezzetto di stoffa, spesso lavorato e inamidato, che si pone sopra il calice durante la S. Messa, per impedire a moscerini e insetti di andare nel vino.298. Manutergio: è un fazzoletto bianco di stoffa comune o di lino col quale il sacerdote si asciuga le mani quando se le lava durante la S. Messa.299. Purificatoio: é un fazzoletto di lino bianco che serve ad asciugare il calice e la bocca del sacerdote dopo che beve il vino.300. Piattino o comunichino: è un piccolo piatto tenuto dall’ inserviente sotto il mento per raccogliere eventuali frammenti di ostia che cadessero a coloro che vanno a fare la S. Comunione.301. Ampolline: delle bottigliette di forme diverse per contenere l’acqua e il vino per la S. Messa. Nelle celebrazioni solenni:302. Incenso: è una resina profumata, molto usata in oriente, per incensare persone e cose durante la S. Messa e altre funzioni religiose. Segno di preghiera che sale a Dio.303. Turibolo: o incensiere è un piccolo recipiente sostenuto da catenelle per contenere il carbone acceso per bruciare l’incenso.304. Navicella è un piccolo recipiente a forma di nave che contiene cucchiaino e incenso.305. Secchiello: è un piccolo secchio che contiene l’acqua benedetta.306. Aspersorio: è una piccola asta con dei buchi che viene immersa nell’acqua benedetta per aspergere e benedire persone e cose.307. Ostensorio: è un contenitore con tanti raggi per l’esposizione di Gesù sacramentato per l’adorazione eucaristica. Ha una porticina dietro per inserire l’ostia grande308. Teca: è un recipiente per contenere le ostie per la comunione agli ammalati. Vi si ripone anche l’ostia grande per l’adorazione eucaristica.309. Lunetta: un piccolo oggetto a forma di spicco di luna nel quale viene inserita l’ostia grande per metterla dentro l’ostensorio.Oli sacri: vengono consacrati il giovedì santo dal vescovo insieme a tutti i sacerdoti della Diocesi.310. Olio dei catecumeni: l’olio con cui si unge sul petto chi viene battezzato. Sta ad indicare che deve essere pronto a sfuggire gli attacchi del maligno per non lasciarsi ingannare dal male.311. Olio crismale: è l’olio con cui si unge la fronte nel battesimo e nella cresima e le mani del sacerdote nell’ordine sacro. Contiene il crisma, sostanza profumata. Indica che è necessario diventare il buon profumo di Cristo.312.Olio degli infermi: è l’olio per ungere gli ammalati nel sacramento dell’unzione. Protegge il credente da maligno, cura e risana anche il corpo.5- LE VESTI DEL SACERDOTE313. Amitto: un riquadro di lino, sorretto da due cordicelle, che il sacerdote mette intorno al collo per proteggere i paramenti.314. Càmice: è un largo vestito bianco che scende fino ai piedi. Ricorda la grazia di Dio ricevuta nel battesimo, segno importante di come presentarsi dinanzi a Lui.315. Cingolo: è un cordone con dei fiocchi che il sacerdote cinge ai fianchi, segno della vigilanza cristiana.316. Stola: è una striscia di stoffa colorata che gira attorno al collo e ricade davanti, è segno della dignità e del potere sacerdotale.317. Càsula: è un vestito a forma di mantello dello stesso colore della stola chiuso avanti e dietro, segno di pieno potere e dignità sacerdotale.318. Pianeta: s’indossa al posto della casula è più stretta della casula e supera di poco le spalle.319. La veste talare: è un vestito nero che copre tutto il corpo del sacerdote, segno della sua consacrazione a Dio e della sua morte al mondo.320. La cotta: è un largo vestito, simile al camice ma è più corta, segno della grazia Battesimale. si mette sulla veste talare, per assistere ad una funzione liturgica.321. Piviale: è un largo vestito come la casula aperta avanti usato per l’adorazione e la processione eucaristica.322. Velomerale o velo omerale: è una grossa striscia di stoffa ricamata per prendere l’ostensorio nella benedizione eucaristica e nella processione, e proteggerlo dal sudore e dal contatto delle mani.6- COSA C’ È IN UNA CHIESA323. Porta d’ingresso: in genere una centrale e una o più laterali. Le porte non danno direttamente in chiesa ma c’è una controporta per la riservatezza e per riparare dal freddo d’inverno.324. Bacheca: Un quadro su cui si mettono gli avvisi ed i manifesti.325. Acquasantiera: è un recipiente che contiene l’acqua benedetta. Entrando in chiesa, ci si bagna le punta delle dita della mano destra e si fa un segno di croce ricordando l’acqua del battesimo Ci si purifica per poter essere ammessi alla presenza di Dio. (All’uscita, però non c’i si bagna perché la parola ascoltata è l’acqua che purifica dal profondo. Dice Gesù:“voi siete già mondi per la parola che vi ho annunciato”.) 326. Battistero o fonte battesimale: dove si amministra il battesimo.327. L’altare: è il punto più importante della chiesa, su di essa si celebra il sacrificio della Messa328. Presbiterio: lo spazio riservato ai sacerdoti e ai ministri.329. Ambone: è il luogo dove si proclama la Parola di Dio.330. Tabernacolo: è una casetta con una porticina dove si custodisce il pane consacrato che custodisce Gesù nella chiesa. Le ostie vengono usate anche per la comunione agli ammalati, e per l’adorazione331. Confessionale: è una stanza o un mobile con una parte riservata al sacerdote e una al penitente per la confessione.332. Croce: si pone vicino all’altare: per ricordare Gesù che ha dato la sua vita per noi. Deve essere sempre presente durante la S. Messa333. Cero Pasquale è una grande candela che si mette vicino all’altare in tempo di Pasqua. Durante un funerale viene messo a fianco alla salma. È segno della risurrezione di Gesù. 334. Candele sull’altare: sono 2 o più, devono essere sempre accese quando si celebra la S. Messa in sostituzione del cero pasquale. La lampada in chiesa: è il segno della risurrezione e della presenza viva di Gesù nell'Eucaristia (vedi anche il n.° 206).335. Navata: da “nave”, è lo spazio riservato ai cristiani. Quando ce n’è più di una si diversifica in quella centrale e altre laterali.336. Statue: raffigurano Gesù, la Madonna o i Santi. Spesso davanti ad esse si accendono dei ceri per indicare la fede nella preghiera che sale fino al cielo. Questo è un segno di venerazione non di adorazione perché Dio solo deve essere adorato.337. Vetrate: sono raffigurazioni sulle finestre che riportano figure di santi o scene del vangelo.338. Campanile. una costruzione alta che porta una o più campane, queste servono per annunziare le S. Messe e le altre celebrazioni, spesso anche per segnare le ore.339. Sacrestia: è una stanza, nella chiesa, dove si custodiscono gli arredi sacri, dove ci si riveste degli abiti liturgici per la celebrazione.340. Organo: strumento musicale che normalmente è stato usato per accompagnare i canti liturgici per esprimere con gioia ed arte la gloria di Dio. Tutti gli strumenti musicali possono dar gloria a Dio.341. Coro: scanni o sgabelli dietro l’altare dove si cantano i salmi. Con lo stesso nome si indica anche coloro che cantano.342. Banchi: dei sedili che hanno anche un ripiano per inginocchiarsi, quando è richiesto, per l’adorazione.8– ANNI E CICLI LITURGICII cicli liturgici si diversificano secondo i giorni: feriali col ciclo di 2 anni festivi col ciclo di 3 anni A) PER I GIORNI FERIALI IL CICLO È DI 2 anni: Anno I° e Anno II°1- Anno I° (primo) negli anni dispari fino all’avvento (in avvento inizia il nuovo anno liturgico);2- Anno II°(secondo) negli anni pari fino all’avvento.B) PER I GIORNI FESTIVI IL CICLO È DI 3 anni: Anno A, B e C1- Anno A: viene letto il vangelo di Matteo.2- Anno B: viene letto il vangelo di Marco,3- Anno C: viene letto il vangelo di Luca.(Giovanni viene letto in molte feste e nella settimana santa).7- I MOMENTI DELLA S. MESSA1- Riti di accoglienza: Saluto del celebrante, atto penitenziale, lode e preghiera di colletta.2- Liturgia della parola: 1ª lettura, Salmo, 2ª lettura, Alleluia, Vangelo e Omelia.3- Liturgia eucaristica: Offertorio, Prefazio, Prece eucaristica, Padre nostro, scambio di pace frazione del pane e comunione.4- Riti conclusivi: Preghiera di ringraziamento, benedizione e congedo.9- TEMPI E COLORI LITURGICI1- Avvento: Tempo che prepara al Natale: É di 4 domeniche. Colore liturgico: viola, segno dell’attesa2- Tempo di Natale: Dal Natale al Battesimo di Gesù. Colore: Bianco, segno di festa e di gioia.3- Tempo ordinario: ha due momenti: 1º dal battesimo di Gesù all'inizio della Quaresima; 2º dalla Pentecoste all’inizio dell’Avvento Colore: Verde segno di speranza.4- Tempo di quaresima: prepara alla Pasqua, tempo di preghiera e di penitenza. Colore liturgico: viola, segno di penitenza.5- Tempo di Pasqua dalla Pasqua alla Pentecoste: Colore liturgico: Bianco, segno di festa e di gioia.6- Pentecoste: Il giorno della discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli. Conclude il tempo pasquale. Colore liturgico: Rosso, segno di sacrificio, di amore e di martirio.Per la festa di un santo che ricorre durante l’anno si usa il rosso per un santo che ha versato il sangue (martire), diversamente si usa il bianco.Ricorda... dopo che tutto è stato scritto, tutto resta da fare. Abbi un vivo desiderio di Dio: cerca sempre il suo Volto.BEATA LA FAMIGLIA CHE INSIEME CERCA IL VOLTO DI DIO NELLA PREGHIERA E CAMMINA NELLA SOTTOMISSIONE E NELL’AMORE DEL SIGNORECHI VOLESSE STAMPARE QUESTI MESSAGGI IN UN LIBRETTO GIA COMPOSTO A QUARTINE LO TROVA A QUESTO LINKhttp://it.gloria.tv/?media=130463L.
[Modificato da AmarDio 22/03/2012 22:10]
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