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06/10/2011 10:09 | |
L'ANIMA SECONDO TOMMASO D'AQUINO
L'Anima, dice san Tommaso d'Aquino, è inestesa, non è dunque il corpo di cui è propria l'estensione, ed essa è naturalmente il "primo principio della vita" e di questa vita vi è una duplice manifestazione: "cognizione e moto".
Un corpo, spiega san Tommaso, essendo composto di materia, non può essere "primo principio di vita" poichè, in quanto corpo ha un principio ed una fine, e se ha fine non può essere in se principio di vita! L'anima piuttosto, spiega ancora l'aquinate, sussiste indipendentemente dal corpo proprio perchè principio di vita e principio per tanto, della cognizione intellettiva, e ciò che vivifica, da vita ai sensi, è l'ANIMA. Con il libero arbitrio l'uomo può indirizzare la proprio coscienza verso strade sbagliate, per questo si parla di "retta coscienza", il tipico "rimorso della coscienza" non è altro che una invocazione intellettiva dell'Anima che , grazie all'Amore di Dio che non vuole che la Sua Creatura si perda, grida nel cuore dell'uomo l'errore tentando di spingerlo verso il bene e verso la verità, con l'uso del libero arbitrio l'uomo può ragionevolmente accogliere il rimorso ed operare in bene convertendo la propria Coscienza verso il Bene che è Dio, oppure rifiutarlo e continuare a dissipare le potenzialità insite nell'Anima. San Tommaso enumera le POTENZE, ovvero le facoltà dell'Anima distinguendone cinque generi: - vegetativo, (che ha per oggetto, semplicemente, un corpo unito all'anima; - sensitivo (5 sensi+immaginativa+estimativa+memoria sensitiva) - appetitivo (irascibile+concupiscibile - locomotorio - intellettivo (Intelletto agente+intelletto possibile+ volontà) Il grado intellettivo ha per oggetto l'Ente universale. L'intelletto, spiega l'aquinate, è una potenza dell'Anima, ma non la stessa anima, poichè l'uomo ha si la potenza di intendere, ma non è sempre in atto di intendere. L'Anima intellettiva possiede in potenza anche la MEMORIA che si unisce alla potenza sensitiva; l'Anima è così cosciente e può ricordare gli atti ingiusti o giusti, riconoscere ciò che è bene e ciò che è male, è cosciente del suo stato, ma può viverlo anche in stato passivo quando l'anima è in potenza vegetativa, per questo si dice che l'anima è in parte intellettiva e necessita della grazia quando un certo stato non gli consente lo "stato agente" che è proprio di ciascuno, di conseguenza, attraverso l'intelletto agente essa è intellettiva per "partecipazione" e per partecipazione dello stesso intelletto della grazia CHE E' DIO! E se dunque esiste l'intelletto agente che è proprio di ciascuna anima, nessuna è uguale all'altra, esse sono tante quante sono le anime e non già una per tutte, in tal caso deriva l'unicità della persona in quanto tale, un essere unico ed irripetibile (qui san Tommaso spiega appunto perchè non crediamo nella rincarnazione et similia) che conserva e conserverà eternamente, tutta la sua memoria e il suo essere, in ordine agli atti liberamente compiuti. |