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21/10/2012 19:57 | |
"Il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito ma per servire". Colui che è a capo del popolo deve per prima cosa capire che egli è il servo di tutti. Che egli non disdegna il compito di essere il servo di tutti; poiché Cristo, Signore dei signori, non ha disdegnato mettersi al nostro servizio. Una dinamica dettata dalla carne aveva insinuato nei discepoli un desiderio di grandezza. Ma il Signore, medico, era là: a respingere la loro presunzione. Egli mostra loro un piccolo bambino, esempio di umiltà. Poiché l'orgoglio è un grande male, il primo male, origine di ogni peccato. Così l'apostolo raccomanda ai responsabili della Chiesa, tra tutte le virtù, l'umiltà. "Chi vuole essere grande tra voi - spiega - si faccia vostro servitore". Fratelli, vi parlo come vescovo; e i miei consigli mi fanno temere per me stesso, ricordando il monito dell'apostolo: "Io corro, ma non come chi è senza meta; faccio il pugilato, ma non come chi batte l'aria, anzi tratto duramente il mio corpo e lo trascino in schiavitù perché non succeda che, dopo avere predicato agli altri, venga io stesso squalificato". Ecco come egli ha servito, e come ci chiede di servire. Gesù ha dato la sua vita; egli ci ha riscattati; chi di noi può riscattare qualcuno? È per mezzo della sua morte, del suo sangue, che siamo stati riscattati dalla morte. Noi eravamo limitati alla terra, e, attraverso la sua umiltà, siamo stati innalzati; l'apostolo Giovanni ci invita ad imitarlo: "Cristo ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli".
SANT'AGOSTINO |