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RACCONTI BIBLICI PER RAGAZZI (Testo e immagini)

Ultimo Aggiornamento: 08/06/2017 15:33
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17/01/2017 19:31
 
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L'UOMO CALATO DAL TETTO Marco 2

Gesù era in casa, a Cafarnao, e la folla si accalcava perfino davanti alla porta per ascoltarlo. Giunsero quattro uomini, che portavano su una barella un parali­tico. Volevano presentano a Gesù perché lo guarisse, ma a causa della folla non riuscivano a entrare. Salirono allora sul tetto della casa, tolsero la copertura di paglia in corrispondenza del punto in cui si trovava Gesù, e calarono il pa­ralitico dall'apertura. Quando Ge­sù vide la fede di quegli uomini, disse al paralitico: «Figliolo, ti sono perdonati i tuoi peccati». A quelle parole alcuni maestri della legge che erano presenti pen­sarono dentro di sé: «Ma che cosa dice? Dio solo può perdonare i pec­cati! Quest'uomo bestemmia!» Ma Gesù indovinò i loro pensieri e disse: «Perché pensate così? Vi do la prova che io ho il potere di perdona­re i peccati: farò qualcosa che potete vedere con i vostri occhi». Gesù si rivolse al paralitico e gli disse: «Alzati, prendi la tua barella e torna a casa!» Mentre tutti lo guardavano, il pa­ralitico si alzò, prese la barella e se ne andò via. Tutti erano stupiti e di­cevano: «Non abbiamo mai visto una cosa del genere!»











 
28
L'UOMO DALLA MANO PARALIZZATA Matteo 3
Di sabato gli Ebrei facevano festa, perché ricordavano il comandamento del Signore che diceva di non lavorare in quel giorno. Essi perciò non facevano nulla, neppure le opere buone. Gesù un giorno in­segnò loro con un esempio e con un miracolo che non così intendeva il Signore quando aveva dato quel comandamento. Un sabato, dunque, Gesù entrò nella sinagoga di Cafarnao, quando vide un uomo con una mano para­lizzata. I nemici di Gesù spiavano ogni occasione per accusarlo di an­dare contro la legge di Dio, e anche quel giorno osservavano attentamente quello che egli avrebbe fatto. Gesù sapeva bene di essere osservato da loro. Allora disse all'uo­mo che aveva la mano malata: «Vieni qui, in mezzo a noi». Poi Gesù si rivolse a chi lo osser­vava e disse: «E’ permesso nel gior­no di sabato fare un'opera buona? Per esempio, è permesso salvare una vita?» Essi tacevano: di sabato essi non avrebbero neppure salvato un uomo in pericolo. Gesù si rattristò per la durezza del loro cuore. Disse all'uomo: «Stendi la mano!» Egli la stese, e la sua mano guarì.





 
29
GESU’ SCEGLIE I DODICI APOSTOLI Marco 3; Matteo 5
Un giorno Gesù, tra tutti i suoi di­scepoli, ne scelse dodici. Sono i do­dici apostoli, parola che significa "inviati", e a loro egli diede compiti speciali. Ecco i loro nomi. Il primo fu Simone, al quale Gesù diede il nome di Pietro. Dopo di lui Gesù scelse suo fratello An­drea. Poi i due fratelli Giacomo e Giovanni, ai quali diede il sopran­nome di "figli del tuono". E ancora Gesù scelse Filippo, Natanaele chia­mato anche Bartolomeo, Levi detto Matteo; quindi scelse Tommaso, Giacomo figlio di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo, e Giuda Iscario­ta, che poi fu il traditore di Gesù. Un giorno Gesù disse ai suoi di­scepoli: «Voi siete il sale della terra. Attenti a non perdere il sapore: il sale che perde il sapore non serve a nulla e va gettato via. «Voi siete la luce del mondo. Una città costruita sopra una montagna non può rimanere nascosta. Non si accende una lampada per metterla sotto un secchio, ma piuttosto per metterla in alto, perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così deve risplendere la luce delle vostre opere buone davanti agli uomini, perché essi vedano il bene che voi fate e ringrazino il Signore».




 
30
UN GRUPPO DI DONNE AIUTA GESU’ Luca 8; Marco 15
Gesù si spostava per le città e i vil­laggi ad annunciare a tutti la bella notizia del regno di Dio. Egli era accompagnato dai dodici apostoli, e lo aiutavano anche alcu­ne donne. Gesù le aveva guarite da diverse malattie, ed esse per ricono­scenza mettevano i loro beni a di­sposizione di Gesù e degli apostoli. Tra quelle donne vi erano Maria Maddalena, Giovanna moglie del­l'amministratore di Erode, Maria madre dell'apostolo Giacomo di Al­feo, e Salome madre degli apostoli Giacomo e Giovanni.







 
31
LA PARABOLA DELL’ERBA CATTIVA Matteo 13
Un giorno Gesù raccontò questa parabola: «Il regno dei cieli è come un uomo che ha seminato buon - seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, un suo nemico venne a seminare erba cattiva in mezzo al grano e poi se ne andò. Quando il grano cominciò a spunta­re, spuntarono anche le erbacce che crescevano in mezzo alle spi­ghe. I contadini allora dissero al pa­drone: "Vuoi che andiamo a strap­pare le erbacce?" Ma il padrone ri­spose: "No, perché così rischiate di strappare anche il grano buono. Lasciate che crescano insieme fino al giorno della mietitura: allora raccoglieremo le erbacce, e le brucere­mo; e raccoglieremo il grano, e lo riporremo con cura nel granaio"». Dopo che ebbe raccontato que­sta parabola alla folla, Gesù entrò in casa e i suoi discepoli gli chiesero: «Spiegaci la parabola dell'erba catti­va nel campo». Allora Gesù disse: «Chi semina buon seme sono io. Il campo è il mondo. Il nemico è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo, quando gli uomini cattivi e inutili come quelle erbacce saranno mandati col diavolo, mentre gli uo­mini che hanno dato frutti buoni sa­ranno accolti nel regno di Dio».








 
Quando Gesù decise di incominciare a svolgere il compito per il quale era venuto sulla terra, lasciò il suo villaggio di Nazaret e si trasferì a Cafarnao. A Nazaret aveva trascorso tutta la vita come nascosto, senza che nes­suno sapesse che egli era il Figlio di Dio. Soltanto sua madre Maria lo sapeva. Andò dunque ad abitare a Cafar­nao, una città importante, che si trovava sulla sponda occidentale del lago Tiberiade, o lago di Gali­lea. Là Gesù aveva trovato i suoi primi discepoli, e li aveva scelti tra i pescatori: uno di loro, Simone, che Gesù successivamente chiamò Pie­tro, lo aveva accolto nella sua casa. Da Cafarnao, poi, Gesù girava a piedi con i suoi discepoli per i villag­gi della Galilea, ad annunciare il vangelo del regno. Vangelo, infatti, è una parola che significa buona novella, o bella notizia: Gesù an­nunciava a tutti la bella notizia che Dio è un padre che vuole un bene immenso agli uomini, e li vuole feli­ci con sé nel suo regno. Un giorno Gesù uscì da Cafarnao e si diresse verso un monte. I suoi discepoli lo seguivano. Quando ar­rivò in cima, si sedette, con i disce­poli accanto a sé, e insegnò loro le "beatitudini", cioè spiegò chi sarà beato nel regno dei cieli perché fa ciò che il Signore approva. Disse dunque Gesù ai discepoli: «Beati coloro che sono poveri di fronte a Dio, perché Dio offre loro il suo regno. «Beati coloro che soffrono, per­ché Dio li consolerà. «Beati coloro che non sono vio­lenti, perché Dio darà loro la terra promessa, il paradiso. «Beati coloro che con tutto il cuo­re desiderano ciò che Dio vuole, perché Dio li esaudirà. «Beati coloro che hanno compas­sione degli altri, perché Dio avrà compassione di loro. «Beati coloro che sono puri di cuore, perché vedranno Dio «Beati coloro che si impegnano a diffondere la pace, perché Dio li ac­coglierà come suoi figli. «Beati coloro che sono maltrattati perché cercano di fare la volontà di Dio: Dio darà loro il suo regno. Ral­legratevi se vi maltrattano perché siete miei discepoli: Dio vi ha pre­parato una grande ricompensa!» Talora Gesù saliva sulla barca con i suoi discepoli per attraversare il lago e recarsi sull'altra riva. Ci fu una volta in cui, stanco per la fati­cosa giornata, Gesù si distese sul fondo della barca, appoggiò la testa su un cuscino e si addormentò. Era l'ora di sera, e il cielo era sereno. All'improvviso, però, come capita sul lago di Galilea, si levò una grande bufera. Le acque si agitarono. Le onde erano più alte della barca e gli apostoli incominciarono ad avere paura. Quando l'acqua prese a rovesciarsi dentro la barca, temet­tero proprio di affondare. Allora si avvicinarono a Gesù, che continua­va a dormire, e lo svegliarono di­cendo: «Signore, salvaci! Anneghe­remo tutti!» Gesù allora si alzò e disse verso il vento: «Taci!» E all'acqua disse: «Placati!» D'improvviso la bufera cessò, e Gesù disse agli apostoli: «Perché avete tanta paura? Non avete fede in me?» I discepoli si guardarono l'un l'altro con espressioni di sorpresa e di meraviglia, e dicevano: «Ma chi è, dunque, questo nostro Maestro, al quale anche i venti e le acque ob­bediscono?» I discepoli cominciavano a capire. Dio ha creato i venti, le acque e tut­to quanto esiste, e tutto è sottomes­so a lui. Se Gesù può comandare alle forze della natura, vuol dire che ha la stessa autorità e la stessa po­tenza di Dio. Quell'esperienza che tanto aveva spaventato i discepoli, era servita a conoscere meglio il loro Maestro e ad avere più fiducia in lui. Un'altra volta i discepoli erano in barca senza Gesù. Si era levato un po' di vento, che aveva mosso la superficie del lago. La barca prese ad ondeggiare. Intanto era scesa la sera. I disce­poli remavano faticosamente, cer­cando di accelerare il ritorno a riva, ma la riva era ancora lontana. Gesù, che si trovava ad attenderli sull'altra riva, vide i suoi discepoli in pericolo e volle aiutarli. Così si av­viò verso di loro camminando sul­l'acqua. Quando videro quella figura che camminava sulle onde, gli apostoli si spaventarono. «Coraggio, sono io! Non temete!» disse Gesù. «Signore, se sei davvero tu, co­manda che io ti raggiunga e che venga verso di te camminando sul­l'acqua!» gli disse Pietro. «Vieni!» gli ordinò Gesù. Pietro scese dalla barca e comin­ciò a camminare sull'acqua. Ma ben presto fu preso dalla paura e co­minciò ad affondare. Allora implorò l'aiuto di Gesù e gridò: «Signore, salvami!» Gesù lo raggiunse, lo prese per mano e lo sollevò dicendo: «Perché non hai avuto fiducia in me?» Poi insieme con Pietro Gesù salì sulla barca. A vedere ciò, gli altri discepoli si inginocchiarono ed esclamarono: «Davvero tu sei il Figlio di Dio!» Marco 1; 4; Matteo 5; 8; 14       

                                                   continua alla pagina n.2 successiva a questa (clicca sul quadratino sotto a destra)

[Modificato da Credente 17/01/2017 19:37]
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