LA SAMARITANA 3-4

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AmarDio
00domenica 16 gennaio 2011 21:54

Sono io che ti parlo.
25 Gli rispose la donna: "So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa". 26 Le disse Gesù: "Sono io, che ti parlo".

NOTA 37
La Samaritana
5- Sono io che ti parlo.
Quando la samaritana ha ricevuto la rivelazione: “credimi, donna è venuto il momento” si è trovata impreparata, disorientata di fronte a questa formidabile e nuova prospettiva. Aveva intuito in chi le stava di fronte “un profeta” al quale aveva chiesto di risolvere quella questione ancora irrisolta tra giudei e samaritani, ma non poteva sospettare la portata della risposta, a questo punto come per prendersi del tempo, impreparata al nuovo evento si appella al Cristo che doveva venire: 24quando egli verrà ci annunzierà ogni cosa. 25Gesù le disse: “Sono io che ti parlo”. Trovarsi all’improvviso di fronte al Cristo al quale si è appellato, ha suscitato un fremito forse unico nella storia del mondo: trovarsi di fronte al Messia promesso e atteso, non è un evento che avviene tutti i giorni né capita spesso. Lo stupore dinanzi a Dio che viene e s’intrattiene con te, viene a manifestare alla tua vita e al tuo cuore cose che non si possono riferire né ripetere. Il mistero di Dio che s’incontra con te, ti sorprende e t’invita ad adorarLo in Spirito e Verità. “26Sono io che ti parlo”! In risposta quella donna lascia anche la brocca, l’acqua per cui era andata al pozzo, e torna dalla sua gente in città a riferire il suo incontro con Lui, “29mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?”Un incontro che la trasforma in missionaria. Il “forse” può assumere un duplice significato: o che in verità il suo cuore non riesce ancora a convincersi, oppure essa non vuole intromettersi nella scelta degli altri perché vadano direttamente al Signore. La parola lascia intendere che questo “forse” non è un gran male, perché il compito dell’annunciatore non è quello di dare le proprie sicurezze ma invitare ad andare a colui che ha sconvolto la vita: “mi ha detto tutto quello che ho fatto”. Vieni da Gesù, è lui che deve rispondere alle tue inquietudini e alle tue domande, non devi perdere la gioia del tuo rapporto personale con Lui. Con Iª Gv 1,1ss siamo tutti invitati a rendere testimonianza alla luce perché siano in comunione con Gesù.Gli stessi samaritani andati da Gesù, dopo aver fatto esperienza personale, dicevano alla donna: "42Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo".

Ho da mangiare un cibo.
27 In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse a discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: "Che desideri?", o: "Perché parli con lei?". 28 La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente: 29 "Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?". 30 Uscirono allora dalla città e andavano da lui. 31 Intanto i discepoli lo pregavano: "Rabbì, mangia". 32 Ma egli rispose: "Ho da mangiare un cibo che voi non conoscete". *(nota 39) 33 E i discepoli si domandavano l'un l'altro: "Qualcuno forse gli ha portato da mangiare?". 34 Gesù disse loro: "Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. 35 Non dite voi: Ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Levate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. 36 E chi miete riceve salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché ne goda insieme chi semina e chi miete. 37 Qui infatti si realizza il detto: uno semina e uno miete. 38 Io vi ho mandati a mietere ciò che voi non avete lavorato; altri hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro lavoro".
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