Casa direbbe Maria uanta emozione quel giorno! Gesù era in me e nessuno lo sapeva. A sentirmi dire quelle parole restai colpita. Capii che quello Spirito Santo che aveva operato in me era anche in Elisabetta. Lei era agli ultimi mesi, io all'inizio di quella gravidanza per tutte e due miracolosa. Il frutto di questo miracolo avrebbe dato inizio a ciò che il nostro popolo aspettava. Il piccolo Giovanni, che stava per nascere, avrebbe preparato la strada al mio Gesù e il mio Gesù sarebbe stato colui del quale avevano parlato la Legge e i Profeti.
La mia mente corse a quelle donne della Bibbia con una maternità miracolosa, anche se non proprio come la mia, ma come quella di Elisabetta.
Rivissi quei momenti e piena di gioia feci mia la loro esultanza. Capii Anna, quando diede alla luce Samuele, e proruppi in un canto di lode simile al suo: "L'anima mia magnifica il Signore!"
Vissi quei giorni con quella mia parente ancora più presa dal mistero che si stava compiendo in me. Poi quel mistero attraverso di me entrò nel mondo ed io lo accompagnai nel suo pellegrinare. Anche se a volte si allontanava fisicamente, il mio cuore era sempre con Lui.
Sotto la croce raccolsi le sue ultime parole terrene, il suo ultimo respiro. E Gesù riprese a vivere dentro di me come quei giorni in cui l'aspettavo.
Sì, risuscitò, lo vidi, ma la sua presenza ormai aveva preso un'altra dimensione nella mia vita, nel mio cuore e nella mia mente. Era una vita di una nuova attesa. Vita di speranza. Vita di fede. Vita di amore ancora più intenso.
Poi venne anche per me il transito. Non fu doloroso come il suo. Lo aspettavo trepidante. Mi prese con sé e mi portò nel suo Regno. Da allora lasciai anch'io la mia presenza nel mondo insieme alla sua.
Mi fece solo sfiorare la morte per darmi la pienezza di vita anche con il corpo.
Contemplami in cielo insieme a Gesù, ma guardami soprattutto al tuo fianco per guidarti a Gesù.
La mia missione è quella di aiutarti a raggiungere la medesima meta che ci terrà tutti uniti, insieme a Gesù, per sempre.