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LA DISUMANA PRATICA DELL'OSTRACISMO VERSO GLI EX TDG

Ultimo Aggiornamento: 01/02/2024 11:26
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31/05/2019 17:07
 
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Si fa notare che in tempi di libero pensiero, opinione e parola (sacrosanti!), c’è chi dimentica che quando si fa parte di un’aggregazione di persone costituita in circolo, partito, movimento, sindacato, associazione o gruppo religioso il rispetto delle regole interne non è poi così trascurabile. Chi devia, si ribella o viene meno al mandato che il gruppo si è dato, rischia di inficiare l’obiettivo e le finalità stesse che lo stesso gruppo si è proposto. E se il suo comportamento è in antitesi a uno statuto o regolamento che evidentemente il soggetto ha preventivamente accettato, il gruppo, chi dirige o un organismo appositamente istituito come i probiviri, si riserva provvedimenti disciplinare che come extrema ratio possono consistere nell’espulsione.

In alcuni casi possono essere scivoloni più o meno clamorosi; in altri casi, invece dissenso forte e pubblico dalla linea ufficiale. In un certo senso, prendendo in prestito il linguaggio religioso, si tratta di un atto di “apostasia” dal tracciato prescritto. E a proposito di religione va ricordato come sia sempre valido l’istituto della scomunica da parte della Chiesa Cattolica tanto che il Catechismo attuale recita: “Alcuni peccati particolarmente gravi sono colpiti dalla scomunica,la pena ecclesiastica più severa, che impedisce di ricevere i sacramenti e di compiere determinati atti ecclesiastici, e la cui assoluzione, di conseguenza, non può essere accordata, secondo il diritto della Chiesa, che dal Papa, dal vescovo del luogo o da presbiteri da loro autorizzati”

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Queste considerazioni sono sicuramente degne di nota e dovrebbero suscitare un certo dibattito tra quanti sono fuoriusciti dalla wt e si trovano a fare i conti con la terribile realtà dell'ostracismo.
Quello che è in linea generale condivisibile è il principio che ogni associazione abbia il diritto di tutelare le proprie caratteristiche, la propria idea e i propri associati. Anche la stessa Chiesa, lo ha fatto e lo fa, sulla scorta di quanto stabiliscono alcuni versetti delle lettere apostoliche, quando l'errante costituisce con le proprie idee o atti un particolare pericolo per tutti gli altri membri della comunità.

Quello però che non è condivisibile è la forma e il tipo di protezione che la wt fa adottare, nei confronti dei fuoriusciti. Espellere un associato, non significa da parte di alcuna associazione, non salutarlo, non rivolgergli più la parola, non rispettarlo come persona con una sua propria dignità e per la quale Cristo ha dato la vita, ignorandolo del tutto o perfino arrivando ad ODIARLO, come spinge a fare la wt.
Questo è ciò che va sottolineato e costituisce la particolare differenza tra le espulsioni della wt e quella adottata generalmente da altre organizzazioni.
In ogni caso va ricordato, se ce ne fosse bisogno, che Cristo non ha mai autorizzato la wt a insegnare o a decidere alcunchè.

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Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una TORRE, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un NOME...Gen 11,4
 
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