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VITE ESEMPLARI

Ultimo Aggiornamento: 22/06/2021 17:38
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06/12/2012 08:56
 
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La spiritualità del
Beato Giacomo Alberione

 

Il Beato Giacomo Alberione può ritenersi, per acclamazione popolare, il patrono della Rete, degli utenti di Internet e dei programmatori informatici.

Don Giacomo Alberione era nato a San Lorenzo di Fossano (Cuneo) il 4 aprile 1884, ricevette il Battesimo il giorno successivo. La famiglia Alberione, composta da Michele e Teresa Allocco e da sei figli, era di condizione contadina, profondamente cristiana e laboriosa.

Giacomo Alberione aveva avvertito presto la chiamata di Dio. Fu lui stesso a raccontare:

La vocazione comincia dal grembo della madre. E credo di farvi questa confidenza: io sono stato orientato ai sette anni. Andavo a scuola e la maestra ha domandato: "Cosa fai, cosa vorresti fare nella vita?" Sacerdote e basta! E' stato così. Ma se non lo interrogava la maestra, non veniva a galla. E sì, poteva essere in fondo all'animo ma non veniva a galla. La cosa non si scopriva e stava nell'intimo e quasi era neppure sentito questo invito a Dio.”

La sua vocazione andò maturando in famiglia e poi in Seminario.

Nella notte del 31 dicembre 1900, che divide i due secoli, per rispondere agli inviti del Papa Leone XIII, il giovane seminarista prega per quattro ore davanti al Santissimo Sacramento. Una “particolare luce” gli viene dall'Ostia, e da quel momento si sente “profondamente obbligato a far qualcosa per il Signore e per gli uomini del nuovo secolo”: “obbligato a servire la Chiesa” con i mezzi nuovi offerti dall'ingegno umano. Egli comprese la missione vera del sacerdote, il modo di esercitarla più efficacemente come "apostoli di oggi", e prega che la Chiesa abbia un nuovo slancio missionario sullo stile di san Paolo.

Sentiva che doveva fondare una società di apostoli dove si coniugasse santità e apostolato, per «Vivere e dare al mondo Gesù Cristo Via e Verità e Vita».

Trovò in San Paolo apostolo il modello e il protettore: «È stata una vera ispirazione mettere la Famiglia [paolina] sotto la protezione di san Paolo; in un istante; illuminazione» (Alle Pie Discepole, 1961).

Ispirandosi a Lui, don Alberione, fonda la Famiglia Paolina (cinque Congregazioni , quattro Istituzioni e una Associazione di Collaboratori), che ha la missione di essere "faro di verità in un mondo spesso privo di saldi riferimenti ideali” (G.P.II), attraverso i moderni mezzi della comunicazione.

Se san Paolo vivesse”, diceva, “continuerebbe ad ardere di quella duplice fiamma, di un medesimo incendio, lo zelo per Dio ed il suo Cristo, e per gli uomini d’ogni paese. E per farsi sentire salirebbe sui pulpiti più elevati e moltiplicherebbe la sua parola con i mezzi del progresso attuale: stampa, cine, radio, televisione”

Maria fu una presenza viva e significativa durante tutta l'esistenza di Don Alberione, fin dalla prima infanzia. Per lui, la Madre di Gesù merita il titolo di "Regina degli Apostoli" perché ha esercitato tutti gli apostolati che erano possibili a una donna del suo tempo: l'apostolato dell'esempio, della parola, della preghiera, della sofferenza, dell'azione.

Maria Regina degli Apostoli è stata la Madre Spirituale di don Alberione e ancora continua a essere Madre di tutta la famiglia Paolina. A Lei è stato dedicato un santuario in Roma, per ringraziarla di aver protetto tutti i suoi figli durante la seconda guerra mondiale.

In occasione della consacrazione del Santuario, don Alberione spiegò: "Gli editori possiedono la Parola, la moltiplicano, la diffondono vestita di carta, caratteri, inchiostro. Essi hanno sul piano umano la missione che nel piano divino ebbe Maria: che fu Madre del Verbo Divino; Ella ha captato il Dio invisibile e lo ha reso visibile ed accessibile agli uomini, presentandolo in umana carneCome ha accolto, formato e donato il Cristo, Maria diventa madre che accoglie e forma gli apostoli di tutti i tempi, facendo sì che in ciascuno di essi risplendano le fattezze del Figlio".

Negli anni 1962-1965 don Alberione è protagonista silenzioso ma attento del Concilio Vaticano II, alle cui sessioni partecipa quotidianamente. 
Lo ricordiamo così come lo descrisse Il Papa Paolo VI durante una visita della Famiglia Paolina in Vaticano:

Eccolo: umile, silenzioso, instancabile, sempre vigile, sempre raccolto nei suoi pensieri, che corrono dalla preghiera all'opera, sempre intento a scrutare i “segni dei tempi”, cioè le più geniali forme di arrivare alle anime, il nostro Don Alberione ha dato alla Chiesa nuovi strumenti per esprimersi, nuovi mezzi per dare vigore e ampiezza al suo apostolato, nuova capacità e nuova coscienza della validità e della possibilità della sua missione nel mondo moderno e con i mezzi moderni. “

A 87 anni, compiuta l'opera che Dio gli aveva affidata, il 26 novembre 1971 ha lasciato la terra per prendere il suo posto nella Casa del Padre. Il 27 aprile 2003 Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato.

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Don Giacomo Alberione
«Eccolo umile, silenzioso, instancabile, raccolto nei suoi pensieri che corrono dalla preghiera, all'opera, sempre intento a scrutare i segni dei tempi. Il nostro don Alberione ha dato alla Chiesa nuovi strumenti per esprimersi, nuovi mezzi per dare vigore e ampiezza al suo apostolato... Lasci che il Papa, a nome di tutta la Chiesa, esprima la sua gratitudine.»Don Giacomo Alberione

Così si esprime Paolo VI il 28 giugno 1969. Don Alberione è in udienza dal Papa accompagnato dai partecipanti al secondo Capitolo generale e da una folta rappresentanza di Paolini e Paoline. In questa occasione il Papa conferisce al fondatore della Famiglia Paolina la croce "Pro Ecclesia et Pontifice".

Due anni più tardi, il 26 novembre del 1971, nel tardo pomeriggio, Paolo VI visita in forma privata don Alberione morente. Alle 18,26 dello stesso giorno don Alberione chiude la sua esistenza terrena. Le ultime parole lasciate come testamento spirituale ai suoi figli e alle sue figlie sono un invito alla speranza: "Muoio... prego per tutti, Paradiso!".

Queste sono le tappe essenziali della sua vita:

  • 1884, 4 aprile - Giacomo Alberione nasce a San Lorenzo di Fossano(Cuneo).

  • 1890-1891 - Frequenta la prima classe elementare a Cherasco.

  • 1896, 25 ottobre - Entra nel seminario di Bra.

  • 1900, mese di aprile - Viene invitato a lasciare il seminario di Bra.

  • 1900, mese di ottobre - Entra nel seminario di Alba.

  • 1900, 31 dicembre-1° gennaio 1901 - Partecipando all'adorazione notturna nel duomo di Alba, si sente obbligato a fare qualche cosa per il Signore e gli uomini del nuovo secolo.

  • 1907, 29 giugno - Viene ordinato sacerdote ad Alba.

  • 1908 - Per alcuni mesi svolge attività pastorale a Narzole.

  • 1908, 1° ottobre - Rientra in seminario e viene nominato direttore spirituale dei giovani e dei chierici.

  • 1913, mese di settembre - Assume la direzione del settimanale Gazzetta d'Alba.

  • 1914, 20 agosto - Fonda la Società San Paolo

  • 1915, 15 giugno - Fonda le Figlie di San Paolo.

  • 1921, 5 ottobre - Si costituisce, con l'emissione dei voti (privati) di alcuni suoi membri, la Pia Società San Paolo.

  • 1921, 23 novembre - Alberione chiede a monsignor Giuseppe Francesco Re, Vescovo di Alba, di erigere la Società San Paolo in congregazione diocesana.

  • 1924, 10 febbraio - Fonda le Pie Discepole del Divin Maestro.

  • 1936, mese di agosto - Dà inizio, a Roma, alle Pastorelle.

  • 1938, 7 ottobre - A Genzano (Roma) nascita ufficiale delle Pastorelle.

  • 1947, 3 aprile - Le Pie Discepole diventano una congregazione di diritto diocesano.

  • 1957, 4 aprile - Inizia il primo capitolo generale della Società San Paolo, nel quale don Alberione viene confermato superiore generale.

  • 1959, 8 settembre - A Castelgandolfo (Roma) nascono le Apostoline.

  • 1960, 8 aprile - La Sacra Congregazione dei Religiosi approva l'"Associazione Paolina" composta di tre istituti aggregati: Gesù Sacerdote, San Gabriele Arcangelo e Maria SS. Annunziata.

  • 1969, 5 agosto - Il secondo capitolo generale della Società San Paolo proclama don Alberione superiore generale emerito ed elegge don Luigi Damaso Zanoni come nuovo superiore generale dell'istituto.

  • 1971, 26 novembre - Alle 18,30 circa don Alberione muore a Roma, nella casa generalizia, dopo aver ricevuto la visita di Paolo VI.

  • 1981, 4 maggio - Viene concesso il nulla osta per la causa della sua beatificazione.

  • 1996, 25 giugno - Viene firmato il Decreto di Venerabilità, con il quale si stabilisce l'eroicità delle sue virtù

  • 2002, 20 dicembre - S.S. Giovanni Paolo II, promulga il decreto di Beatificazione del nostro Fondatore, Don Giacomo Alberione.

  • 2003, 27 aprile - S.S. Giovanni Paolo II, dichiara Beato il nostro Fondatore, Don Giacomo Alberione.

Questa sua grande opera era già stata prefigurata nel lontano 1918 quando don Alberione, parlando ad un piccolo gruppo dei suoi primi giovani, ispirato dallo Spirito diceva loro: "Alzate gli occhi, mirate in alto un grande albero di cui non si vede la cima: questa è la nostra Casa, che è davvero un "alberone"; voi non siete che alle radici. La Casa attuale, infatti, è soltanto la radice di questo grandissimo albero. Voi siete ai piedi di una grande montagna, salite su, mirate l'orizzonte, è tutto il mondo". Oggi i Paolini e le Paoline, sparsi in tutto il mondo, ringraziano il Signore per avere dato alla sua Chiesa questo apostolo instancabile.

Mission della Società San Paolo
L'obiettivo della missione è di mettere in contatto la totalità del Cristo (riassunta nel titolo "Cristo Maestro Via, Verità e Vita") con tutte le facoltà della persona (mente, cuore e volontà) mediante la comunicazione che si realizza con i mezzi moderni. La metodologia usata include la proposta di tutta l'esperienza cristiana (dogma, morale e culto) e la presentazione di tutte le realtà umane in prospettiva cristiana.

Lo sviluppo storico della missione paolina segue l'evoluzione della comunicazione. Inizialmente don Alberione ha adottato la stampa; in seguito egli associa alla stampa anche il cinema, la radio, la televisione e i dischi. Attualmente i Paolini, impegnati nell'evangelizzazione con i mass media, si preparano ad incarnare il Cristo Maestro Via, Verità e Vita nella "cultura" creata dalla comunicazione.

Seguendo le indicazioni di don Alberione di "protendersi sempre in avanti", i Paolini vogliono essere nella Chiesa del 2000 tra i pionieri di una spiritualità evangelica integrale che sa inculturarsi nella comunicazione globale e multimediale. Per don Alberione e per i Paolini la comunicazione, infatti, nell'opera di evangelizzazione non è un semplice aiuto ma una forma originale di autentica predicazione che raggiunge le masse lontane dalla parrocchia.

Il marchio che caratterizza tutti i prodotti e le attività dei Paolini rappresenta efficacemente la dinamica della loro presenza.

Famiglia Paolina
Dal 1914 al 1959 don Giacomo Alberione fonda un insieme di istituzioni raggruppate nella denominazione unitaria "Famiglia Paolina". Ne fanno parte cinque Congregazioni religiose (Società San PaoloFiglie di San PaoloPie Discepole del Divin MaestroSuore di Gesù Buon PastoreSuore di Maria Regina degli Apostoli), quattro Istituti secolari (Gesù SacerdoteSan Gabriele ArcangeloMaria Santissima AnnunziataSanta Famiglia) e un'Associazione di laici (Cooperatori Paolini).

Nel 1960 don Alberione, considerando ultimato il difficile periodo fondazionale delle varie istituzioni, traccia la missione della Famiglia Paolina:
"Dev'essere uno lo spirito, quello contenuto nel cuore di San Paolo, 'Cor Pauli, cor Christi'; sono uguali le devozioni; e i vari fini convergono in un fine comune e generale: dare Gesù Cristo al mondo in modo completo, come Egli si è definito: 'Io sono la Via, la Verità e la Vita'".

primi modelli di vita paolina
Procede spedito il riconoscimento da parte della Chiesa della santità di donGiacomo Alberione: il 25 giugno 1996 si è concluso il processo canonico ed è stato firmato il Decreto di Venerabile, con il quale si stabilisce l'eroicità delle sue virtù.

Ma anche tra i figli e le figlie di don Alberione ve ne sono alcuni che stanno raggiungendo il riconoscimento pubblico della santità. Il merito di don Alberione non è solo il fatto di aver offerto alla Chiesa nuovi mezzi che danno vigore ed ampiezza all'evangelizzazione, ma anche di avere contribuito a formare uomini e donne che usando i mezzi della comunicazione sociDon Giuseppe Timoteo Giaccardoale, possono raggiungere il più alto grado di santità.

Storicamente, la strada verso la santità dei figli e figlie di don Alberione è stata aperta dal primo sacerdote e primo vicario generale della Società San Paolo, don Giuseppe Timoteo Giaccardo, che don Alberione stesso aveva definito: "fedelissimo tra i fedeli". Il 22 ottobre 1989 don Giaccardo (1896-1948) viene proclamato Beato da Giovanni Paolo II.    Maestra Tecla Merlo

   

Ugualmente rilevante è la figura di una donna che ha operato in perfetta sintonia con don Alberione: la Venerabile Suor Tecla Merlo (1894-1964), prima superiora generale delle Figlie di San Paolo, modello della donna che crede fermamente nell'efficacia delle nuove forme di apostolato.    Canonico Francesco Chiesa

   

Tra questi grandi testimoni non poteva, poi, mancare il direttore spirituale di don Alberione e padrino della Famiglia Paolina, il Venerabile Canonico Francesco Chiesa (1874-1946), modello per ogni consigliere spirituale.    Maggiorino Vigolungo

  

Un frutto particolare del metodo educativo di don Alberione, che entusiasmava persino i ragazzi all'apostolato,è il Venerabile Maggiorino Vigolungo(1904-1918), modello per tutti i giovani che aspirano all'apostolato paolino.     Fratel Andrea Borello

  

Altro esempio di vita donata ai fratelli è quello del Venerabile Fratel Andrea Borello (1916-1948), modello per tutti coloro che consacrano la loro vita 
all'apostolato della comunicazione sociale come Discepoli del Divin Maestro.    Suor Maria Scolastica Rivata

   

Vi è poi lo splendido esempio della Serva di DioSuor Maria Scolastica Rivata (1897-1987), prima Pia Discepola del Divin Maestro e prima Madre della Congregazione.

 

Chi volesse avere notizie sui vari processi di beatificazione può contattare il seguente indirizzo:

Postulazione Generale        
00148 Roma RM
Via della Fanella 39
Tel 06.657.488.11
Fax 06.657.488.00
E-mail: posgen@stpauls.it



Il marchio
Nel 1991 la Società San Paolo avvia lo studio per riprogettare l'identità visiva della sua missione: "evangelizzare con i moderni mezzi di comunicazione".
Il creatore Giorgetto Giugiaro ha ideato e concretizzato il nuovo marchio San Paolo.
Dall'indagine test sul marchio presso il pubblico è emerso:

  • apprezzamento per la sua bellezza formale ed estetica

  • leggendolo in termini di associazioni libere è stato identificato come caratterizzato dall'accostamento di due elementi diversi e da un grande dinamismo

  • i principali valori associati al marchio sono stati: precisione, energia, tensione, apertura, dinamismo, creatività, spiritualità, infinito

  • i prodotti suggeriti per abbinarsi al marchio sono stati: prodotti culturali, di opinione pubblica, di creazione spirituale.

Per sua natura il segno che esprime la sintesi visiva della missione di una società non è l'equivalente di un ragionamento logico o di un'affermazione verbale. Il marchio San Paolo non contraddice, anzi può suggerire sia la missione di mettere in contatto la Parola di Dio e il flusso della storia sia il ricco dinamismo apostolico di San Paolo.

 
[Modificato da Coordin. 17/09/2013 15:52]
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Questa è la vita: che conoscano Te, solo vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Gv.17,3
 
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